lunedì 10 agosto 2015

Il Vangelo del Martedì 11 Agosto 2015

1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (31,1-8)
Dal Vangelo secondo Matteo (18,1-5.10.12-14) anno B.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù
dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro
e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e
non diventerete come i bambini, non entrerete nel
regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino,
costui è il più grande nel regno dei cieli.
E chi accoglierà un solo bambino come questo nel
mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli,
perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono
sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare?
Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce,
non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare
quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà
per quella più che per le novantanove che non si
erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che
neanche uno di questi piccoli si perda».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Obiettivamente Gesù, con questa parabola,
voleva spiazzare i suoi ascoltatori; infatti,
sebbene apparentemente ci sia una logica nel
racconto di Gesù che dovrebbe esaltare la cura
del pastore verso le sue pecore, leggendo più in
profondità si nota un chiaro controsenso.
Chi è quel pastore così folle da lasciare novantanove
pecore da sole per andare a cercarne una sola?
Basandosi soltanto sulla matematica una sola
pecora che si perde, di fronte all’intero gregge,
è solo un incidente inevitabile che non nuoce più
di tanto all’economia del pastore.
Ma questo pastore ha qualcosa di particolare;
a lui interessa ogni singola pecora in quanto esse
non sono semplicemente un numero.
Egli si preoccupa di noi e della nostra salvezza,
perciò, ci cerca costantemente e non si ferma
finchè non ci ha trovato.
Ed a noi ci chiede solamente la preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.