mercoledì 30 aprile 2025

Il Vangelo del Giovedì 1 Maggio 2025

 

Della 2° settimana di Pasqua.

San Giuseppe, Lavoratore.

Prima Lettura.

Di questi fatti siamo testimoni

noi e lo Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli (5,27-33)

Li condussero e li presentarono nel

sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò

dicendo: "Non vi avevamo espressamente

proibito di insegnare in questo nome?

Ed ecco, avete riempito Gerusalemme

del vostro insegnamento e volete far

ricadere su di noi il sangue

di quest'uomo".

Rispose allora Pietro insieme agli

apostoli: "Bisogna obbedire a Dio

invece che agli uomini.

Il Dio dei nostri padri ha risuscitato

Gesù, che voi avete ucciso appendendolo

a una croce.

Dio lo ha innalzato alla sua destra come

capo e salvatore, per dare a Israele

conversione e perdono dei peccati.

E di questi fatti siamo testimoni noi

e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a

quelli che gli obbediscono".

All'udire queste cose essi si infuriarono

e volevano metterli a morte.

Parola di Dio.

Vangelo.

Il Padre ama il Figlio e gli

ha dato in mano ogni cosa.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (3,31-36) anno dispari.

Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti;

ma chi viene dalla terra, appartiene alla

terra e parla secondo la terra.

Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.

Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure

nessuno accetta la sua testimonianza.

Chi ne accetta la testimonianza,

conferma che Dio è veritiero.

Colui infatti che Dio ha mandato dice

le parole di Dio: senza misura egli

dà lo Spirito.

Il Padre ama il Figlio e gli ha dato

in mano ogni cosa.

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna;

chi non obbedisce al Figlio non vedrà

la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Oggi la Chiesa celebra la festa di

san Giuseppe lavoratore.

L’occasione, in questi tempi di crisi,

per rivalutare la visione biblica del lavoro.

Storicamente il primo Maggio è una

festa laica, nata per sottolineare le

conquiste operate dai lavoratori grazie

a lotte sindacali (e che ai giorni nostri,

proprio i sindacati hanno rovinato,

guardiamo cosa sta facendo Landini),

che, nel passato, hanno coinvolto molte

persone e causato molta sofferenza.

A questa commemorazione la Chiesa

ha voluto aggiungere una sensibilità

spirituale, un approccio di fede, proprio

a partire dall’esperienza di lavoro vissuta

dal Signore Gesù e da suo padre Giuseppe.

Nei Vangeli, Gesù è conosciuto con il

mestiere trasmessogli dal padre, quello

di carpentiere abile nella lavorazione del

legno ma capace, come si usava allora,

a fare altri lavori inerenti all’edilizia.

Stupisce il fatto che Dio abbia lavorato

con le sue mani, scegliendo un’occupazione

impegnativa, da artigiano appunto, che

ha svolto per gran parte della sua vita.

Nella Bibbia il lavoro dell’uomo aiuta

Dio a completare la Creazione, diventa

il modo che l’uomo ha di assomigliare

al Dio artigiano che costruisce il Cosmo.

Lavorare perciò, dona a noi la dimensione

della dignità prima ancora che garantirci

il sostentamento col guadagno.

Oggi, purtroppo, la dignità del lavoro e

del lavoratore sono passate in secondo

piano; è il profitto a determinare la

validità di un lavoro e le scelte, a volte

drammatiche, dell’economia che, come

vediamo, finiscono col determinare anche

le scelte politiche.

Riappropriamoci del lavoro così come

l’ha voluto Dio, chiedendo aiuto

alla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.