Della 2° settimana di Pasqua.
San Giuseppe, Lavoratore.
Prima Lettura.
Di questi fatti siamo testimoni
noi e lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli (5,27-33)
Li condussero e li presentarono nel
sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò
dicendo: "Non vi avevamo espressamente
proibito di insegnare in questo nome?
Ed ecco, avete riempito Gerusalemme
del vostro insegnamento e volete far
ricadere su di noi il sangue
di quest'uomo".
Rispose allora Pietro insieme agli
apostoli: "Bisogna obbedire a Dio
invece che agli uomini.
Il Dio dei nostri padri ha risuscitato
Gesù, che voi avete ucciso appendendolo
a una croce.
Dio lo ha innalzato alla sua destra come
capo e salvatore, per dare a Israele
conversione e perdono dei peccati.
E di questi fatti siamo testimoni noi
e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a
quelli che gli obbediscono".
All'udire queste cose essi si infuriarono
e volevano metterli a morte.
Parola di Dio.
Vangelo.
Il Padre ama il Figlio e gli
ha dato in mano ogni cosa.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (3,31-36) anno dispari.
Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti;
ma chi viene dalla terra, appartiene alla
terra e parla secondo la terra.
Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure
nessuno accetta la sua testimonianza.
Chi ne accetta la testimonianza,
conferma che Dio è veritiero.
Colui infatti che Dio ha mandato dice
le parole di Dio: senza misura egli
dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato
in mano ogni cosa.
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna;
chi non obbedisce al Figlio non vedrà
la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Oggi
la Chiesa celebra la festa di
san
Giuseppe lavoratore.
L’occasione,
in questi tempi di crisi,
per
rivalutare la visione biblica del lavoro.
Storicamente
il primo Maggio è una
festa
laica, nata per sottolineare le
conquiste
operate dai lavoratori grazie
a
lotte sindacali (e che ai giorni nostri,
proprio
i sindacati hanno rovinato,
guardiamo
cosa sta facendo Landini),
che,
nel passato, hanno coinvolto molte
persone
e causato molta sofferenza.
A
questa commemorazione la Chiesa
ha
voluto aggiungere una sensibilità
spirituale,
un approccio di fede, proprio
a
partire dall’esperienza di lavoro vissuta
dal
Signore Gesù e da suo padre Giuseppe.
Nei
Vangeli, Gesù è conosciuto con il
mestiere
trasmessogli dal padre, quello
di
carpentiere abile nella lavorazione del
legno
ma capace, come si usava allora,
a
fare altri lavori inerenti all’edilizia.
Stupisce
il fatto che Dio abbia lavorato
con
le sue mani, scegliendo un’occupazione
impegnativa,
da artigiano appunto, che
ha
svolto per gran parte della sua vita.
Nella
Bibbia il lavoro dell’uomo aiuta
Dio
a completare la Creazione, diventa
il
modo che l’uomo ha di assomigliare
al
Dio artigiano che costruisce il Cosmo.
Lavorare
perciò, dona a noi la dimensione
della
dignità prima ancora che garantirci
il
sostentamento col guadagno.
Oggi,
purtroppo, la dignità del lavoro e
del
lavoratore sono passate in secondo
piano;
è il profitto a determinare la
validità
di un lavoro e le scelte, a volte
drammatiche,
dell’economia che, come
vediamo,
finiscono col determinare anche
le
scelte politiche.
Riappropriamoci
del lavoro così come
l’ha
voluto Dio, chiedendo aiuto
alla
preghiera!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.