venerdì 14 giugno 2019

Il Vangelo del Sabato 15 Giugno 2019


Della 10° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 2Cor 5,14-21
Fratelli, l’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto
per tutti, dunque tutti sono morti.
Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi,
ma per colui che è morto e risorto per loro.
Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo
conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così.
Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono
passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo
e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli
uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio
stesso che esorta.
Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore,
perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Parola di Dio
Dal Vangelo secondo Matteo (5,33-37) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli
antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”.
Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per
la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la
città del grande Re.
Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco
o nero un solo capello.
Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quanto è difficile essere sinceri.
E quanto è impegnativo essere autentici nella nostra vita.
Il nostro mondo ci spinge sempre all’esterno, a dare un’immagine di noi
stessi modellata sui desideri delle persone e sulle convenzioni sociali.
Siamo così poco liberi di essere veramente noi stessi.
E poche persone vogliono esserlo davvero.
Gesù chiede ai discepoli un atteggiamento di trasparenza, di assoluta verità,
un linguaggio che non sia arrogante ma che non ceda a compromessi,
che non sia opportunista.
Un linguaggio diretto e schietto, un linguaggio che affondi le sue radici nell’anima.
No, non abbiamo bisogno di giurare, siamo sufficientemente adulti per dire
la verità anche quando è scomoda, anche quando ci giudica.
Parlare chiaro non significa dare le perle ai porci, non significa che tutti
devono sapere tutto di noi.
Siamo sinceri sempre, ma non sempre diamo fiducia a chi non se la merita.
Perciò, viviamo dando l’esempio con il nostro comportamento, piuttosto che
con le nostre parole, facendoci aiutare sempre dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.