giovedì 26 settembre 2019

Il Vangelo del Venerdì 27 Settembre 2019


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.
S. Vincenzo de Paoli, sacerdote.
1° Lettura dal libro del profeta Aggèo (1,15b-2,9)
L'anno secondo del re Dario, il ventuno del settimo mese, per mezzo del
profeta Aggèo fu rivolta questa parola del Signore: «Su, parla a Zorobabele,
figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk,
sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora
tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore?
Ma ora in quali condizioni voi la vedete?
In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi?
Ora, coraggio, Zorobabele–oracolo del Signore–, coraggio, Giosuè, figlio
di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese–oracolo del
Signore–e al lavoro, perché io sono con voi–oracolo del Signore degli eserciti–,
secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti
dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete.
Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò
il cielo e la terra, il mare e la terraferma.
Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò
questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti.
L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti.
La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il
Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace».
Oracolo del Signore degli eserciti.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22) anno dispari.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare.
I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi
dicono che io sia?».
Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi
profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
«Il Figlio dell’uomo–disse–deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani,
dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La gente aspettava un Messia ma un Messia trionfante, poderoso, possente
condottiero, un nuovo re Davide che avrebbe ridato lustro alla decaduta
monarchia di Israele.
Non certo un marginale falegname di Nazareth improvvisatosi rabbino!
Nulla faceva pensare che davvero Gesù potesse assomigliare alla figura del
Messia; solo i più attenti avevano letto fra le righe di Isaia l’annuncio di un
Servo sofferente disposto a morire per proclamare l’anno di liberazione di Dio.
Pietro giunge ad intuire questa verità assoluta che Gesù conferma, ribadendo
che il messianismo che Egli incarna non ha nulla a che vedere col trionfalismo.
Spiazza i discepoli questa affermazione e anche noi.
Non preferiremmo un Messia forte e muscoloso che ci risolvesse i problemi?
Lo vogliamo davvero un Dio che mantiene un basso profilo, che cammina con
gli uomini, che ne condivide sogni e speranze, dolori e aspettative?
Sicuramente, nessuno di noi lo vorrebbe, anzi.
Invece è proprio così amici, solo Lui rimane accanto a noi nei nostri momenti
di difficoltà, io ne ho fatto esperienza personale, ed è per questo che mi piace
questo Dio, sicuramente non è facile accettarlo, solo la preghiera ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.