martedì 9 maggio 2023

Il Vangelo del Mercoledì 10 Maggio 2023

 

Della 5° settimana del Tempo di Pasqua.

San Cataldo di Rachau, Vescovo.

Prima Lettura

Fu stabilito che salissero a Gerusalemme

dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.

Dagli Atti degli Apostoli (15,1-6)

In quei giorni, alcuni, venuti [ad Antiòchia]

dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se

non vi fate circoncidere secondo l'usanza

di Mosè, non potete essere salvati».

Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e

discutevano animatamente contro costoro,

fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni

altri di loro salissero a Gerusalemme dagli

apostoli e dagli anziani per tale questione.

Essi dunque, provveduti del necessario

dalla Chiesa, attraversarono la Fenìcia e

la Samarìa, raccontando la conversione

dei pagani e suscitando grande gioia in

tutti i fratelli.

Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti

dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani,

e riferirono quali grandi cose Dio aveva

compiuto per mezzo loro.

Ma si alzarono alcuni della setta dei

farisei, che erano diventati credenti,

affermando: «È necessario circonciderli

e ordinare loro di osservare la legge di Mosè».

Allora si riunirono gli apostoli e gli

anziani per esaminare questo problema.

Parola di Dio.

Vangelo

Chi rimane in me, e io in lui,

porta molto frutto.

Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) anno dispari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi

discepoli: «Io sono la vite vera e il

Padre mio è l'agricoltore.

Ogni tralcio che in me non porta frutto,

lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto,

lo pota perché porti più frutto.

Voi siete già puri, a causa della parola

che vi ho annunciato.

Rimanete in me e io in voi.

Come il tralcio non può portare frutto da

se stesso se non rimane nella vite, così

neanche voi se non rimanete in me.

Io sono la vite, voi i tralci.

Chi rimane in me, e io in lui, porta

molto frutto, perché senza di me

non potete far nulla.

Chi non rimane in me viene gettato via

come il tralcio e secca; poi lo raccolgono,

lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole

rimangono in voi, chiedete quello che

volete e vi sarà fatto.

In questo è glorificato il Padre mio:

che portiate molto frutto e diventiate

miei discepoli».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il Signore usa l’immagine della vita e dei

tralci per farci capire quanto è forte il

legame che c’è tra noi e Lui.

È un legame vitale, tanto che-se viene

tagliato-noi troviamo la morte.

Eppure, nonostante la forza di tale

legame, abbiamo il potere di scioglierlo.

Il messaggio di Gesù è chiaro; siamo

già nel suo amore e viviamo già nella

piena comunione con Lui.

Il punto è cercare di conservarci in

tale amore senza allontanarcene per

nessun motivo.

Se ciò avviene, il nostro cammino è

segnato; siamo come quei tralci che

seccano e non servono ad altro che

a essere bruciati.

Dunque, non è tanto con i sentimenti

o con le belle parole che esprimiamo

l’unione con Gesù.

È soprattutto con le scelte di vita e con

la testimonianza quotidiana e la preghiera,

che dimostriamo a Dio e agli altri la nostra

reale appartenenza a Lui.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la

tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto

il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.