martedì 27 agosto 2024

Il Vangelo del Mercoledì 28 Agosto 2024

 

Della 21° settimana del Tempo Ordinario.

Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa.

Prima Lettura

Chi non vuole lavorare, neppure mangi.

Dalla seconda lettera di san Paolo

apostolo ai Tessalonicési (3,6-10.16-18)

Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù

Cristo, vi raccomandiamo di tenervi

lontani da ogni fratello che conduce una

vita disordinata, non secondo l’insegnamento

che vi è stato trasmesso da noi.

Sapete in che modo dovete prenderci a

modello: noi infatti non siamo rimasti

oziosi in mezzo a voi, né abbiamo

mangiato gratuitamente il pane di alcuno,

ma abbiamo lavorato duramente, notte

e giorno, per non essere di peso ad

alcuno di voi.

Non che non ne avessimo diritto, ma

per darci a voi come modello da imitare.

E infatti quando eravamo presso di voi,

vi abbiamo sempre dato questa regola:

chi non vuole lavorare, neppure mangi.

Il Signore della pace vi dia la pace

sempre e in ogni modo.

Il Signore sia con tutti voi.

Il saluto è di mia mano, di Paolo.

Questo è il segno autografo di ogni mia

lettera; io scrivo così.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo

sia con tutti voi.

Parola di Dio.

Vangelo

Siete figli di chi uccise i profeti.

Dal Vangelo secondo Matteo (23,27-32) anno pari.

In quel tempo Gesù parlò dicendo: Guai

a voi, scribi e farisei ipocriti, che

assomigliate a sepolcri imbiancati:

all’esterno appaiono belli, ma dentro

sono pieni di ossa di morti e di

ogni marciume.

Così anche voi: all’esterno apparite giusti

davanti alla gente, ma dentro siete pieni

di ipocrisia e di iniquità.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che

costruite le tombe dei profeti e adornate

i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo

vissuti al tempo dei nostri padri, non

saremmo stati loro complici nel versare

il sangue dei profeti”.

Così testimoniate, contro voi stessi,

di essere figli di chi uccise i profeti.

Ebbene, voi colmate la misura dei

vostri padri».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Sapete qual’è la cosa che Gesù proprio

non sopporta?

La cosa che più lo manda fuori dai gangheri?

Penserete; il peccato!

E invece no; l’ipocrisia.

Gesù si scaglia con forza contro

l’ipocrisia, non tollera che, nella fede,

ci si comporti in maniera incoerente,

non sopporta che il fedele indossi una

maschera, rivolgendosi a Dio.

Chiede autenticità, chiede verità.

Non l’asettica perfezione dei Giusti, ma

la passione dei figli, anche se claudicante,

anche se fragile.

Dio non gradisce l’esteriorità, proprio

non la sopporta.

Ama i suoi figli anche se peccatori.

Ne soffre, ma li ama.

Di più; Gesù chiede ai suoi discepoli di

non commettere l’errore del popolo di

Israele, quello di riconoscere i profeti

a tempo scaduto, magari dopo averli

perseguitati e uccisi.

E lo stesso errore, ahimé, rischiamo di

commetterlo anche dentro la Chiesa.

Quante volte personaggi scomodi, profeti

inascoltati, vengono poi riconosciuti solo

dopo la loro morte.

La croce è pesante, ma quanto lo è di più

se è la Chiesa stessa a metterla sulle spalle!

Cerchiamo, allora, di riconoscere i profeti

per tempo, evitando di doverli riconoscere

dopo i loro funerali, aiutati dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.