domenica 9 marzo 2025

Il Vangelo del Lunedì 10 Marzo 2025

 

Della 1° settimana di Quaresima.

San Macario di Gerusalemme, vescovo.

Prima lettura.

Giudica il tuo prossimo con giustizia.

Dal libro del Levìtico (19,1-2.11-18)

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla

a tutta la comunità degli Israeliti dicendo

loro: "Siate santi, perché io, il Signore,

vostro Dio, sono santo.

Non ruberete né userete inganno o

menzogna a danno del prossimo.

Non giurerete il falso servendovi del mio

nome: profaneresti il nome del tuo Dio.

Io sono il Signore.

Non opprimerai il tuo prossimo, né lo

spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai

il salario del bracciante al tuo servizio

fino al mattino dopo.

Non maledirai il sordo, né metterai

inciampo davanti al cieco, ma temerai

il tuo Dio.

Io sono il Signore.

Non commetterete ingiustizia in giudizio;

non tratterai con parzialità il povero né

userai preferenze verso il potente:

giudicherai il tuo prossimo con giustizia.

Non andrai in giro a spargere calunnie

fra il tuo popolo né coopererai alla morte

del tuo prossimo.

Io sono il Signore.

Non coverai nel tuo cuore odio contro il

tuo fratello; rimprovera apertamente il

tuo prossimo, così non ti caricherai d'un

peccato per lui.

Non ti vendicherai e non serberai rancore

contro i figli del tuo popolo, ma amerai

il tuo prossimo come te stesso.

Io sono il Signore"».

Parola di Dio.

Vangelo.

Tutto quello che avete fatto a uno

solo di questi miei fratelli più

piccoli, l'avete fatto a me.

Dal Vangelo secondo

Matteo (25,31-46) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo

verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli

con lui, siederà sul trono della sua gloria.

Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.

Egli separerà gli uni dagli altri, come il

pastore separa le pecore dalle capre,

e porrà le pecore alla sua destra e le

capre alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che saranno alla

sua destra: "Venite, benedetti del Padre

mio, ricevete in eredità il regno preparato

per voi fin dalla creazione del mondo,

perché ho avuto fame e mi avete dato

da mangiare, ho avuto sete e mi avete

dato da bere, ero straniero e mi avete

accolto, nudo e mi avete vestito, malato

e mi avete visitato, ero in carcere e siete

venuti a trovarmi".

Allora i giusti gli risponderanno: "Signore,

quando ti abbiamo visto affamato e ti

abbiamo dato da mangiare, o assetato

e ti abbiamo dato da bere?

Quando mai ti abbiamo visto straniero

e ti abbiamo accolto, o nudo e ti

abbiamo vestito?

Quando mai ti abbiamo visto malato o

in carcere e siamo venuti a visitarti?".

E il re risponderà loro: "In verità io vi

dico: tutto quello che avete fatto a uno

solo di questi miei fratelli più piccoli,

l'avete fatto a me".

Poi dirà anche a quelli che saranno alla

sinistra: "Via, lontano da me, maledetti,

nel fuoco eterno, preparato per il diavolo

e per i suoi angeli, perché ho avuto fame

e non mi avete dato da mangiare, ho

avuto sete e non mi avete dato da bere,

ero straniero e non mi avete accolto,

nudo e non mi avete vestito, malato e

in carcere e non mi avete visitato".

Anch'essi allora risponderanno: "Signore,

quando ti abbiamo visto affamato o

assetato o straniero o nudo o malato

o in carcere, e non ti abbiamo servito?".

Allora egli risponderà loro: "In verità io

vi dico: tutto quello che non avete fatto

a uno solo di questi più piccoli, non

l'avete fatto a me".

E se ne andranno: questi al supplizio

eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

La fede non può restare sulla carta, non

può restare un insieme di nozioni da

mandare a memoria, deve cambiare

la vita, ribaltare la prospettiva da cui

vediamo la realtà.

Questo dice il Vangelo di oggi, una delle

pagine più indigeste e sconcertanti che

incontriamo durante il cammino

di Quaresima.

Il Signore è diretto e chiaro,

è impossibile equivocare.

Saremo giudicati sull’amore, non sulle

devozioni o sulla quantità di messe

che avremo sopportato.

Se sappiamo riconoscere Gesù nel volto

del povero, del carcerato, dell’ammalato

e ci attiviamo per sostenerlo, per

incoraggiarlo, ci dice, allora Egli ci

riconoscerà fra i suoi.

E insiste; siamo chiamati a riconoscerlo

anche quando è davvero difficile farlo.

Non ci chiede di andare a visitare il

carcerato innocente, vittima di errore

giudiziario!

In ogni uomo, anche in quello sgradevole

e violento, siamo invitati ad individuare

la scintilla della presenza di Dio.

Allora certo, la preghiera e la liturgia ci

aiutano a riconoscere Cristo nel povero,

e la devozione diventa percorso per

amplificare il nostro sguardo interiore.

L’obiettivo finale della nostra Quaresima

è la conversione profonda di ciò che

siamo o che vogliamo essere,

chiedendo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.