martedì 19 settembre 2023

Il Vangelo del Mercoledì 20 Settembre 2023

 

Della 24° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Andrea Kim Taegon, sacerdote,

Paolo Chong Hasang e compagni martiri Coreani.

Prima Lettura

Grande è il mistero della vera religiosità.

Dalla prima lettera di san Paolo

apostolo a Timòteo (3,14-16)

Figlio mio, ti scrivo tutto questo nella

speranza di venire presto da te; ma se

dovessi tardare, voglio che tu sappia

come comportarti nella casa di Dio,

che è la Chiesa del Dio vivente, colonna

e sostegno della verità.

Non vi è alcun dubbio che grande è il

mistero della vera religiosità: egli fu

manifestato in carne umana e riconosciuto

giusto nello Spirito, fu visto dagli angeli

e annunciato fra le genti, fu creduto nel

mondo ed elevato nella gloria.

Parola di Dio.

Vangelo

Vi abbiamo suonato il flauto e non avete

ballato, abbiamo cantato un lamento

e non avete pianto.

Dal Vangelo secondo Luca (7,31-35) anno dispari.

In quel tempo, il Signore disse: «A chi

posso paragonare la gente di questa

generazione? A chi è simile?

È simile a bambini che, seduti in piazza,

gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo

suonato il flauto e non avete ballato,

abbiamo cantato un lamento e non

avete pianto!”.

È venuto infatti Giovanni il Battista, che

non mangia pane e non beve vino, e voi

dite: “È indemoniato”.

È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia

e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un

beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.

Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta

da tutti i suoi figli».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù ha perfettamente ragione; troppe volte

ci comportiamo come bambini capricciosi!

Forse non abbiamo capito il suo invito ad

essere come fanciulli; Gesù non intendeva

certo invitarci a diventare infantili!

Il tema è questo; su dieci persone almeno

sei hanno qualcosa di cui lamentarsi

riguardo a Dio e al suo operato; questo

non funziona, quest’altro non va bene;

e-ad essere onesti-il più delle volte il

tasso di gradimento di Dio è legato

a noi e al nostro ombelico.

Molti sono convinti che, al posto di Dio,

farebbero decisamente meglio il suo lavoro.

Mi immagino sempre Dio intento a

segnare su di un taccuino le mille richieste

che ogni secondo gli giungono dalla terra,

come se fosse una specie di cameriere

imbranato che annota gli ordinativi!

Qualche tempo fa ho visto un simpatico

film; un adulto insoddisfatto e lamentoso

diventava per una settimana Dio,

combinando un sacco di guai!

La nostra insoddisfazione può essere un

lamento improprio, magari perché non

vediamo realizzato qualche nostro desiderio.

Gesù ci ammonisce a vedere al di là della

nostra (piccola) soddisfazione, a guardare

in grande, a saper cogliere nel quotidiano

i tanti segni della presenza e della

sapienza di Dio.

Dio sa quel che fa e se anche ci sono delle

cose che ci risultano incomprensibili,

sappiamo che il Regno avanza.

Nessuno si arroghi il diritto di consigliare

Dio e cerchiamo-piuttosto-di riconoscere

le opere grandiose che Dio compie e

ringraziarlo con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.