domenica 23 ottobre 2016

Il Vangelo del Lunedì 24 Ottobre 2016

1° lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesìni (4,32-5,8)
Dal Vangelo secondo Luca (13,10-17) anno pari.
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga
in giorno di sabato.
C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto
anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla
tua malattia».
Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato
quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla
folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque
venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato,
ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia,
per condurlo ad abbeverarsi?
E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per
ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame
nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano,
mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ci sono diversi tipi di vergogna.
Una è quella salutare e provvidenziale che proviene dall’umiliazione
del peccato, frutto della consapevolezza che abbiamo sbagliato.
Essa è il primo passo verso la conversione ed il cambiamento,
e ci porta sempre verso la novità di vita.
Ma vi è un’altra vergogna che, purtroppo, non ha gli stessi effetti.
È quella degli avversari di Gesù, i quali arrossiscono per la rabbia,
consumati dall’invidia per il fatto che Egli, dalla gente, è considerato
un vero profeta.
Contro questo tipo di vergogna c’è poco da fare; essa non fa altro
che chiudere ancora di più il cuore di chi ne è affetto in una prigione
di cattiveria e di rifiuto.
Essa è come un velo posto sugli occhi, che non permette di percepire
la realtà, intesa come segno dell’amore di Dio.
Meglio allora, avere vergogna del nostro peccato, che dopo essere
perdonato, incontriamo l’amore e la misericordia del Signore, perciò,
preghiamo per poter confessarci bene.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.