mercoledì 9 marzo 2016

Il Vangelo del Giovedì 10 Marzo 2016

1° Lettura dal libro dell’Èsodo (32,7-14)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,31-47) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare
di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera.
C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la
testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha
dato testimonianza alla verità.
Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico
queste cose perché siate salvati.
Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per
un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni:
le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse
opere che io sto facendo, testimoniano di me che il
Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato
testimonianza di me.
Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai
visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti
non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita
eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me.
Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini.
Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio.
Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete;
se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste.
E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri,
e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è
già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché
egli ha scritto di me.
Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere
alle mie parole?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le parole che dice Gesù sono come delle pietre pesantissime
che cadono sulla testa dei Giudei; per essi, la grazia di
Dio è assolutamente inutile, perché essi non vogliono
andare da Lui ed avere la vita.
È un’occasione terribile; sembra che Gesù voglia dire che
essi si condannano ad un vero e proprio suicidio spirituale,
in quanto si rifiutano apertamente di riconoscere nel Cristo
colui che può dargli questa vita.
Gesù sottolinea la pericolosità di questo atteggiamento
proprio attraverso le sue parole; sono essi stessi che si
condannano alla morte certa, poiché quando si rifiuta
Gesù non c’è che morte e buio.
Quante persone oggi hanno lo stesso atteggiamento dei Giudei?
Sono veramente tante purtroppo.
È quello che il Signore, in altro contesto, chiama il
peccato contro lo Spirito Santo.
Speriamo non sia così anche per noi, riconosciamo perciò,
la grazia di Dio per avere la vita eterna, aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.