Della 9° settimana del Tempo Ordinario.
Sacratissimo Cuore
di Gesù.
Prima lettura.
Il mio cuore si
commuove dentro di me.
Dal libro del profeta
Osèa (11,1-4.8c-9)
Così dice il Signore:
«Quando Israele
era fanciullo, io l'ho
amato e dall'Egitto
ho chiamato mio
figlio.
Ma più li chiamavo,
più si allontanavano
da me; immolavano
vittime ai Baal, agli
idoli bruciavano
incensi.
A Èfraim io insegnavo
a camminare
tenendolo per mano, ma
essi non
compresero che avevo
cura di loro.
Io li traevo con
legami di bontà, con
vincoli d'amore, ero
per loro come chi
solleva un bimbo alla
sua guancia, mi
chinavo su di lui per
dargli da mangiare.
Il mio cuore si
commuove dentro di me,
il mio intimo freme di
compassione.
Non darò sfogo
all'ardore della mia ira,
non tornerò a
distruggere Èfraim, perché
sono Dio e non uomo;
sono il Santo in
mezzo a te e non verrò
da te nella mia ira».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale da
Is 12,2-6.
Ripetiamo. Attingeremo
con gioia alle
sorgenti della
salvezza.
Ecco, Dio è la mia
salvezza;
io avrò fiducia, non
avrò timore,
perché mia forza e mio
canto è il
Signore; egli è stato
la mia salvezza. R.
Attingerete acqua con
gioia
alle sorgenti della
salvezza.
Rendete grazie al
Signore e invocate
il suo nome,
proclamate fra i popoli
le sue opere, fate
ricordare che il
suo nome è sublime. R.
Cantate inni al
Signore, perché ha fatto
cose eccelse, le
conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu
che abiti in Sion,
perché grande in mezzo
a te è
il Santo d'Israele. R.
Seconda Lettura
Conoscere l'amore
di Cristo che
supera ogni
conoscenza.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo
agli Efesìni (3,8-12.14-19)
Fratelli, a me, che
sono l'ultimo fra tutti
i santi, è stata
concessa questa grazia:
annunciare alle genti
le impenetrabili
ricchezze di Cristo e
illuminare tutti
sulla attuazione del
mistero nascosto
da secoli in Dio,
creatore dell'universo,
affinché, per mezzo
della Chiesa, sia
ora manifestata ai
Principati e alle
Potenze dei cieli la
multiforme sapienza
di Dio, secondo il
progetto eterno che
egli ha attuato in
Cristo Gesù nostro
Signore, nel quale
abbiamo la libertà
di accedere a Dio in
piena fiducia
mediante la fede in
lui.
Per questo io piego le
ginocchia davanti
al Padre, dal quale ha
origine ogni
discendenza in cielo e
sulla terra, perché
vi conceda, secondo la
ricchezza della sua
gloria, di essere
potentemente rafforzati
nell'uomo interiore
mediante il suo Spirito.
Che il Cristo abiti
per mezzo della fede
nei vostri cuori, e
così, radicati e fondati
nella carità, siate in
grado di comprendere
con tutti i santi
quale sia l'ampiezza, la
lunghezza, l'altezza e
la profondità, e di
conoscere l'amore di
Cristo che supera
ogni conoscenza,
perché siate ricolmi
di tutta la pienezza
di Dio.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo
sopra di voi,
dice il Signore, e
imparate da me, che
sono mite e umile di
cuore. (Mt 11,29ab)
Alleluia, alleluia.
Vangelo
Uno dei soldati gli
colpì il fianco,
e subito ne uscì
sangue e acqua.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (19,31-37) anno pari.
Era il giorno della
Parascève e i Giudei,
perché i corpi non
rimanessero sulla
croce durante il
sabato-era infatti un
giorno solenne quel
sabato-, chiesero
a Pilato che fossero
spezzate loro le
gambe e fossero
portati via.
Vennero dunque i
soldati e spezzarono
le gambe all'uno e
all'altro che erano
stati crocifissi
insieme con lui.
Venuti però da Gesù,
vedendo che era già
morto, non gli
spezzarono le gambe, ma
uno dei soldati con
una lancia gli colpì il
fianco, e subito ne
uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà
testimonianza e la sua
testimonianza è vera;
egli sa che dice il
vero, perché anche voi
crediate.
Questo infatti avvenne
perché si compisse
la Scrittura: «Non gli
sarà spezzato alcun osso».
E un altro passo della
Scrittura dice ancora:
«Volgeranno lo sguardo
a colui che hanno trafitto».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Una festa solo all’apparenza dal
sapore
devozionale, quella del Sacro
Cuore ma
che nasconde, in realtà, una
grande verità;
la misura dell’amore di Dio.
Cosa può ancora dirci l’immagine
di un
improbabile Gesù con gli occhi
chiari e
i boccoli che apre il mantello e
lascia
intravvedere un cuore da cui si
dipartono
dardi luminosi?
Non è solo l’immagine di una
devozione
ottocentesca che ci fa venire il
diabete all’anima?
Spogliata dalla sua collocazione
storica,
la festa del Sacro Cuore di Gesù
rivela
una grande verità; al centro
della nostra
vita, della fede, del nostro
percorso
interiore c’è l’amore di Dio.
L’amore è al centro, questo dice
la festa di oggi.
Non la legittima tradizione
storica, non
i nostri ragionamenti, non le
convenienze,
non fondamenti etici.
Se crediamo in Dio, se abbiamo
visto
e creduto nell’amore del Padre, Lui
solo
ci spinge a credere e a lottare.
Lottare, sì, perché lasciare che
sia l’amore
a dominare la nostra vita (e la
fede)
non è affatto scontato.
È una continua conversione, una
scelta,
talvolta dolorosa.
Come quella del Maestro e Signore
che
mostra la misura del suo bene
morendo
in croce.
Oggi, allora, lasciamoci
raggiungere dal
suo amore che non pone
condizioni, che
non pesa, che non ricatta, un
amore libero,
come Dio solo, in Gesù, sa
proporre,
attraverso l’aiuto della
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.