Della 16° Domenica del Tempo Ordinario.
San Giacomo,
Apostolo.
Prima Lettura
Portiamo nel nostro
corpo la morte di Gesù.
Dalla seconda lettera
di san Paolo
apostolo ai Corìnzi
(4,7-15)
Fratelli, noi abbiamo
un tesoro in vasi di
creta, affinché appaia
che questa
straordinaria potenza
appartiene a Dio,
e non viene da noi.
In tutto, infatti,
siamo tribolati, ma non
schiacciati; siamo
sconvolti, ma non
disperati;
perseguitati, ma non abbandonati;
colpiti, ma non
uccisi, portando sempre
e dovunque nel nostro
corpo la morte di
Gesù, perché anche la
vita di Gesù si
manifesti nel nostro
corpo.
Sempre infatti, noi
che siamo vivi,
veniamo consegnati
alla morte a causa
di Gesù, perché anche
la vita di Gesù
si manifesti nella
nostra carne mortale.
Cosicché in noi agisce
la morte,
in voi la vita.
Animati tuttavia da
quello stesso spirito
di fede di cui sta
scritto: «Ho creduto,
perciò ho parlato»,
anche noi crediamo
e perciò parliamo,
convinti che colui che
ha risuscitato il
Signore Gesù, risusciterà
anche noi con Gesù e
ci porrà accanto
a lui insieme con voi.
Tutto infatti è per
voi, perché la grazia,
accresciuta a opera di
molti, faccia
abbondare l'inno di
ringraziamento,
per la gloria di Dio.
Parola di Dio.
Vangelo
Il mio calice, lo
berrete.
Dal Vangelo secondo
Matteo (20,20-28) anno pari.
In quel tempo, si
avvicinò a Gesù la madre
dei figli di Zebedèo
con i suoi figli e si
prostrò per chiedergli
qualcosa.
Egli le disse: «Che
cosa vuoi?».
Gli rispose: «Di' che
questi miei due figli
siedano uno alla tua
destra e uno alla tua
sinistra nel tuo
regno».
Rispose Gesù: «Voi non
sapete quello
che chiedete.
Potete bere il calice
che io sto per bere?».
Gli dicono: «Lo
possiamo».
Ed egli disse loro:
«Il mio calice, lo berrete;
però sedere alla mia
destra e alla mia
sinistra non sta a me
concederlo: è per
coloro per i quali il
Padre mio lo
ha preparato».
Gli altri dieci,
avendo sentito, si
sdegnarono con i due
fratelli.
Ma Gesù li chiamò a sé
e disse: «Voi
sapete che i
governanti delle nazioni
dominano su di esse e
i capi le opprimono.
Tra voi non sarà così;
ma chi vuole
diventare grande tra
voi, sarà vostro
servitore e chi vuole
essere il primo
tra voi, sarà vostro
schiavo.
Come il Figlio
dell'uomo, che non è
venuto per farsi
servire, ma per servire
e dare la propria vita
in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Prega con noi, oggi, Giacomo il
maggiore,
figlio di Zebedeo e di Maria
Salome,
fratello di Giovanni l’Evangelista,
nato
a Betsaida, divenne uno dei
principali
confidenti di Gesù, assieme a suo
fratello e a Pietro.
È detto ‘il maggiore’ per
distinguerlo
dall’altro Apostolo che sarà capo
della
comunità cristiana di
Gerusalemme.
Gesù lo ha voluto con sé nei
momenti
più delicati della sua missione;
in alcuni
dei principali miracoli, al
Tabor, nella
preghiera al Getsemani.
Pescatore di Betsaida, fratello
del più
mistico Giovanni, doveva avere un
bel
caratterino, se nel gruppo dei
dodici era
soprannominato, assieme a suo
fratello,
boanerghes, figlio del tuono!
Sarà il primo degli apostoli ad
essere
martirizzato, sotto Erode
Agrippa,
intorno al 43/44.
Secondo la tradizione, le sue
spoglie,
traslate, furono ritrovate nell’epoca
di
Carlomagno e, in seguito, deposte
a
Compostela nella basilica
costruita nel 1075.
Luogo di pellegrinaggio fra i più
famosi
al mondo (non scordiamoci che
Gerusalemme per un lungo periodo
fu
inaccessibile!), Compostela è
tornata ad
essere, in questi tempi, meta di
pellegrinaggi, specialmente per i
più
giovani, che hanno riscoperto che
la
vita e la fede sono un percorso.
E questo ci ricordi Giacomo, oggi;
egli
che ha avuto la fortuna di vivere
una
parte della sua vita nella
profonda
intimità nella preghiera con
Cristo
e che ha pagato con la vita la
sua
fedeltà, ci aiuti nel
pellegrinaggio
terreno che ci porta verso il Maestro.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.