mercoledì 2 aprile 2025

Il Vangelo del Giovedì 3 Aprile 2025

 

Della 4° settimana di Quaresima.

San Sisto I, papa.

Prima lettura.

Desisti dall'ardore della tua ira.

Dal libro dell'Èsodo (32,7-14)

In quei giorni, il Signore disse a Mosè:

«Va', scendi, perché il tuo popolo, che

hai fatto uscire dalla terra d'Egitto,

si è pervertito.

Non hanno tardato ad allontanarsi dalla

via che io avevo loro indicato!

Si sono fatti un vitello di metallo fuso,

poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno

offerto sacrifici e hanno detto: "Ecco il

tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto

uscire dalla terra d'Egitto"».

Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho

osservato questo popolo: ecco, è un

popolo dalla dura cervìce.

Ora lascia che la mia ira si accenda

contro di loro e li divori.

Di te invece farò una grande nazione».

Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio,

e disse: «Perché, Signore, si accenderà la

tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto

uscire dalla terra d'Egitto con grande

forza e con mano potente?

Perché dovranno dire gli Egiziani: "Con

malizia li ha fatti uscire, per farli perire

tra le montagne e farli sparire dalla terra"?

Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona

il proposito di fare del male al tuo popolo.

Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele,

tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso

e hai detto: "Renderò la vostra posterità

numerosa come le stelle del cielo, e tutta

questa terra, di cui ho parlato, la darò

ai tuoi discendenti e la possederanno

per sempre"».

Il Signore si pentì del male che aveva

minacciato di fare al suo popolo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel

quale riponete la vostra speranza.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (5,31-47) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se

fossi io a testimoniare di me stesso, la mia

testimonianza non sarebbe vera.

C'è un altro che dà testimonianza di me,

e so che la testimonianza che egli dà

di me è vera.

Voi avete inviato dei messaggeri a

Giovanni ed egli ha dato testimonianza

alla verità.

Io non ricevo testimonianza da un uomo;

ma vi dico queste cose perché siate salvati.

Egli era la lampada che arde e risplende,

e voi solo per un momento avete voluto

rallegrarvi alla sua luce.

Io però ho una testimonianza superiore a

quella di Giovanni: le opere che il Padre

mi ha dato da compiere, quelle stesse

opere che io sto facendo, testimoniano

di me che il Padre mi ha mandato.

E anche il Padre, che mi ha mandato,

ha dato testimonianza di me.

Ma voi non avete mai ascoltato la sua

voce né avete mai visto il suo volto, e la

sua parola non rimane in voi; infatti non

credete a colui che egli ha mandato.

Voi scrutate le Scritture, pensando di

avere in esse la vita eterna: sono proprio

esse che danno testimonianza di me.

Ma voi non volete venire a me per

avere vita.

Io non ricevo gloria dagli uomini.

Ma vi conosco: non avete in voi

l'amore di Dio.

Io sono venuto nel nome del Padre mio

e voi non mi accogliete; se un altro

venisse nel proprio nome, lo accogliereste.

E come potete credere, voi che ricevete

gloria gli uni dagli altri, e non cercate

la gloria che viene dall'unico Dio?

Non crediate che sarò io ad accusarvi

davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:

Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

Se infatti credeste a Mosè, credereste

anche a me; perché egli ha scritto di me.

Ma se non credete ai suoi scritti, come

potrete credere alle mie parole?».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

È possibile ostinatamente rifiutarsi di

vedere la luce?

Purtroppo sì.

È l’altro volto dello splendido dono della

libertà che il Signore ci ha donato.

Siamo liberi anche di rifiutare la felicità.

Nel discorso di Gesù ai farisei verifichiamo

il pericolo sempre presente di rifiutare la

rivelazione di Dio.

Anche se siamo molto devoti.

Gesù cita tre testimoni che parlano di Lui,

che ne attestano la missione; Giovanni

Battista, acclamato come profeta e che

è venuto proprio a preparare la strada

al Signore, le opere di Gesù, i suoi

miracoli, che segnalano la venuta del

Regno di Dio in mezzo a noi, e la

Scrittura che i farisei conoscono e

che male interpretano.

Questi tre ‘testimoni’, dice Gesù,

manifestano che Egli è il rivelatore

del Padre.

Allora, amici, anche noi spalanchiamo

il cuore alla testimonianza dei tanti

profeti che ancora solcano le nostre

strade, guardiamo alle opere, ai piccoli

miracoli che il Signore ci dona

quotidianamente e scrutiamo le Scritture

con un cuore attento e libero, come

facciamo tutti i giorni.

Tutto ci parla di Cristo e Cristo ci

parla di Dio.

Viviamo bene la nostra libertà, amici,

lasciamo che il nostro cuore si spalanchi

allo stupore.

I miracoli sono intorno a noi, è il nostro

sguardo che si deve alzare e chiarificare,

chiedendo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.