sabato 9 luglio 2016

Il Vangelo di Domenica 10 Luglio 2016

Il Vangelo della 15° Domenica del Tempo Ordinario. 
1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (30,10-14)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi (1,15-20)
Dal Vangelo secondo Luca (10,25-37) anno C.
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere
alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per
ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo
cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con
tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso».
Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è
mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico
e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo
percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada
e, quando lo vide, passò oltre.
Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto,
vide e ne ebbe compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo
e si prese cura di lui.
Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore,
dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo
pagherò al mio ritorno”.
Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che
è caduto nelle mani dei briganti?».
Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui».
Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La praticità di Gesù è davvero disarmante; per capire chi sia
il proprio prossimo non si deve andare a cercare chissà quale
risposta misteriosa da Dio o fare chissà quale riflessione
della Bibbia.
Chi ama davvero ha sempre gli occhi aperti, e vede le necessità
degli altri, al di là della convenienza occasionale o del fatto
che il nostro aiuto possa farci perdere qualcosa di noi.
L’invito che ci fa Gesù è proprio quello di svegliarci e di
accorgerci che non c’è limite-né di luoghi e nemmeno di
persone-che possa racchiudere gli orizzonti del nostro
amore per gli altri.
Il problema, semmai, consiste nel chiederci quanta voglia
abbiamo di metterci in gioco; infatti, amare gli altri significa
scomodarsi, muoversi per andare verso di loro, e persino
caricarci addosso le loro sofferenze.
Siamo disposti a fare ciò; io per amore sono disposto a farlo,
ma con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.