lunedì 25 dicembre 2023

Il Vangelo del Martedì 26 Dicembre 2023

 

Ottava di Natale.

Santo Stefano, primo martire.

Prima lettura.

Ecco, contemplo i cieli aperti.

Dagli Atti degli Apostoli (6,8-10.12;7,54-60)

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia

e di potenza, faceva grandi prodigi e

segni tra il popolo.

Allora alcuni della sinagoga detta dei

Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini

e di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si

alzarono a discutere con Stefano, ma

non riuscivano a resistere alla sapienza

e allo Spirito con cui egli parlava.

E così sollevarono il popolo, gli anziani

e gli scribi, gli piombarono addosso,

lo catturarono e lo condussero davanti

al Sinedrio.

Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio,

[udendo le sue parole,] erano furibondi

in cuor loro e digrignavano i denti

contro Stefano.

Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando

il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che

stava alla destra di Dio e disse: «Ecco,

contemplo i cieli aperti e il Figlio

dell'uomo che sta alla destra di Dio».

Allora, gridando a gran voce, si turarono

gli orecchi e si scagliarono tutti insieme

contro di lui, lo trascinarono fuori della

città e si misero a lapidarlo.

E i testimoni deposero i loro mantelli ai

piedi di un giovane, chiamato Saulo.

E lapidavano Stefano, che pregava e diceva:

«Signore Gesù, accogli il mio spirito».

Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce:

«Signore, non imputare loro questo peccato».

Detto questo, morì.

Parola di Dio.

Vangelo.

Non siete voi a parlare,

ma è lo Spirito del Padre vostro.

Dal Vangelo secondo Matteo (10,17-22) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Guardatevi dagli uomini, perché vi

consegneranno ai tribunali e vi

flagelleranno nelle loro sinagoghe;

e sarete condotti davanti a governatori

e re per causa mia, per dare testimonianza

a loro e ai pagani.

Ma, quando vi consegneranno, non

preoccupatevi di come o di che cosa

direte, perché vi sarà dato in quell'ora

ciò che dovrete dire: infatti non siete

voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre

vostro che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre

il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare

i genitori e li uccideranno.

Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

Ma chi avrà perseverato fino alla

fine sarà salvato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Otto giorno dura il natale.

Otto giorni per avere il tempo di capire,

di stupirsi, di credere, di cedere.

Otto giorni contrassegnati dalla luce del

Natale, dalla sfida di un Dio presente e

di un uomo assente.

Dio è nato, e chiede di nascere ancora

nei nostri cuori.

La sua presenza è destabilizzante,

inquietante, faticosa; il figlio di Dio

è costretto a nascere come i poveri e

i derelitti e da questi viene accolto

e riconosciuto.

E subito, in maniera destabilizzante,

inquietante, la liturgia ci fa celebrare

la morte di Stefano, il primo discepolo

ucciso dopo Gesù.

Questo accostamento così stridente ci

vaccina dal morbo pestilenziale del

Natale tarocco, quello fatto di falsi

buoni sentimenti.

Quel bambino che nasce è segno di

contraddizione, fa tremare i re, scuote

gli imperatori.

Non porta pace ma fuoco, non accarezza

ma schiaffeggia.

Eccolo, Dio.

Diverso, troppo diverso per essere accolto

senza sussultare, troppo diverso per non

suscitare stupore e rabbia.

Stefano, primo di una interminabile

schiera di testimoni, è disposto a

morire per annunciare la verità della

resurrezione di Cristo.

Il sangue che celebriamo oggi ci

allontana dalla tentazione di

sprofondare nel cotone il bambinello.

Come coraggiosamente dipingono i

fratelli ortodossi nell’icona della natività,

il bambino è deposto nel profondo di

una tomba, non in una mangiatoia.

Egli è già il crocifisso, preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.