Della 16° Domenica del Tempo Ordinario.
San Federico di
Utrecht, vescovo.
Prima Lettura.
Radunerò il resto
delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.
Dal libro del profeta
Geremìa (23,1-6)
Dice il Signore: «Guai
ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo.
Oracolo del Signore.
Perciò dice il
Signore, Dio d'Israele, contro i pastori che devono pascere il mio
popolo: Voi avete
disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati;
ecco io vi punirò per
la malvagità delle vostre opere.
Oracolo del Signore.
Radunerò io stesso il
resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate
e le farò tornare ai
loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno.
Costituirò sopra di
esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno
più temere né
sgomentarsi; non ne mancherà neppure una.
Oracolo del Signore.
Ecco, verranno
giorni-oracolo del Signore-nei quali susciterò a Davide un germoglio
giusto, che regnerà da
vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda
sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno
con questo nome:
Signore-nostra-giustizia».
Parola di Dio.
Seconda Lettura
Egli è la nostra
pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo agli Efesìni (2,13-18)
Fratelli, ora, in
Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati
vicini, grazie al
sangue di Cristo.
Egli infatti è la
nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo
il muro di separazione
che li divideva, cioè l'inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito
la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso,
dei due, un solo uomo
nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con
Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce, eliminando in se stesso l'inimicizia.
Egli è venuto ad
annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui
infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
Parola di Dio.
Vangelo
Erano come pecore
che non hanno pastore.
Dal Vangelo secondo
Marco (6,30-34) anno B.
In quel tempo, gli
apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello
che avevano fatto e
quello che avevano insegnato.
Ed egli disse loro:
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'».
Erano infatti molti
quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la
barca verso un luogo deserto, in disparte.
Molti però li videro
partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca,
egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano
come pecore che non
hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Sono andati a predicare la
conversione, cacciando i demoni, la parte oscura,
e rinsaldando gli infermi, gli
instabili.
Il rifiuto a Nazareth non ha
scoraggiato il Maestro, anzi.
Ha osato, insistito e ha inviato
i suoi discepoli ad evangelizzare.
Lo hanno fatto a due a due,
perché la comunione è più importante della bravura
del singolo.
E senza grandi mezzi,
condividendo e restando con chi li accoglieva.
Non sono preparati, né tanto
capaci, né particolarmente carismatici.
Ma il risultato è straordinario,
tornano entusiasti, gli raccontano quanto è successo.
Grande Gesù, che rende autonomi i
suoi discepoli!
Grande Signore, che educa i suoi
e li responsabilizza!
È il momento di andare a
riposare.
Lo sa bene, il Maestro.
Lo sanno un pò meno i
parrocchiani di oggi che arricciano il naso se il proprio
parroco si prende cinque giorni
per rifiatare.
E ancora meno i tanti, troppi,
che confondono la vacanza con l’oblio, con lo
staccare la spina (a volte anche
del cervello!) e lasciarsi cullare dal nulla.
Andare in vacanza con Gesù, che
forte!
Rileggendo i commenti degli
ultimi anni trovo una sconfortante serie di riflessioni simili.
Pochi possono permettersi di
andare in vacanza, uno su due, dicono le statistiche.
E la crisi economica impedisce a
molti di assentarsi per più di una settimana.
I folli simpaticoni della nostra
sanità, ministro compreso, che vogliono far ripiombare
il popolo Italiano all’età della
pietra, poi, scoraggiano i turisti infondendo in loro la
paura delle varianti del covid.
Quanto è difficile, ormai, andare
in vacanza e non solo!
E che tristezza vedere persone
anziane barricate in casa per paura del contagio,
senza possibilità di uscire per
fare una passeggiata!
E, in contraddizione, leggere su
qualche rivista patinata di persone che spendono
decine di migliaia di euro per
stare in luoghi esotici ed esclusivi!
Gesù ha un’idea tutta sua di
vacanza; stare in disparte, riposare, coltivare il
silenzio e il rapporto con la
natura.
Ecco una prima, preziosa
indicazione; la vacanza è il tempo per riscoprire la
propria anima, la propria
interiorità.
Va benissimo riposare il corpo,
fare un pò di movimento, cambiare i ritmi di
lavoro, dormire qualche ora in
più, stare in famiglia.
Ma, nel contempo, dedichiamo
qualche tempo alla lettura spirituale, alla passeggiata
nella natura, al silenzio
contemplativo.
Che tristezza provo nel vedere
turisti che anche in mezzo alla Cattedrale che è il
Creato si stordiscono di musica e
di connessione internet!
Abbiamo il coraggio del silenzio,
riprendiamo in mano la nostra interiorità.
Un buon libro, una buona lettura,
ci possono accompagnare e sostenere.
Ma appena giunti al luogo
dell’incontro, ecco una sorpresa inattesa e poco gradita;
ci sono migliaia di persone che
sono arrivate col passa-parola.
Vacanze sfumate!
Quante volte succede anche a noi;
investiamo le vacanze di mille aspettative,
di mille desideri, salvo poi fare
i conti con la realtà.
Ricordo l’amara considerazione di
una ragazza che aveva organizzato un grande
viaggio in giro per il mondo,
raccolto soldi, preparato accuratamente ogni dettaglio.
Poi, una volta giunta nella meta
tanto agognata mi confidava di avere scordato un
unico particolare; la sua anima
inquieta era venuta in vacanza con lei.
Il problema non era lo squallido
luogo in cui viveva, ma lo squallore con cui
vedeva ogni luogo.
E Gesù, grandissimo!, non si
irrita, non perde le staffe, non si deprime.
Mette da parte i suoi progetti,
prova tenerezza per questa gente. Tanta.
Vorremmo tenere il mondo fuori
dalle nostre vacanze, erigere muri che lascino
crisi, disperazione, guerre fuori
dalle nostre belle località turistiche.
Vorremmo dimenticare, lasciare
fuori tutto per un pò.
Non è la soluzione.
Gesù prova compassione.
Non so come uscire dalla crisi della
pandemia, né come risolvere un’accoglienza
di profughi che non diventi
un’inutile e dannosa invasione per tutti.
Non conosco la soluzione per
invitare gli italiani a non farsi traviare dalla
follia estremista.
Né come convincere le nazioni e
chi le governa a non soverchiare gli altri (abbiamo
sentito qualche tempo fa che la
Germania, fra gli altri, da una parte ci obbliga ad
aspettare i vaccini che
arriveranno dall’Europa, dall’altra ha stipulato un accordo
per far arrivare in terra tedesca
tantissimi vaccini, alla faccia della coerenza
Europea. Mah…). Non lo so.
So solo che se non provo
anzitutto compassione, se non patisco insieme, non vado
da nessuna parte.
E Gesù, davanti a tanto dolore e
a tanto smarrimento che fa?
Dona la sua Parola.
Questa Parola mettiamo
al centro della nostra estate, comunque vada.
Perché di una Parola
autorevole e vera, compassionevole e libera abbiamo necessità.
Certo, facciamo le
vacanze, amici, ma non dimentichiamoci di portare in vacanza con
noi il Signore, solo
con Lui faremo delle vacanze serene, Santa Domenica Fausto.