giovedì 4 novembre 2021

Il Vangelo del Venerdì 5 Novembre 2021

 

Della 31° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Bertilla, Badessa di Chelles.

Prima Lettura

Sono ministro di Cristo Gesù tra le genti, perché esse divengano un'offerta gradita.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15,14-21)

Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete

pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro.

Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po' di audacia, come per ricordarvi

quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere

ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare

il vangelo di Dio perché le genti divengano un'offerta gradita, santificata

dallo Spirito Santo.

Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio.

Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo

mio per condurre le genti all'obbedienza, con parole e opere, con la potenza

di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito.

Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all'Illiria, ho portato a termine

la predicazione del vangelo di Cristo.

Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già

conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, ma,

come sta scritto: «Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno,

e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno».

Parola di Dio.

Vangelo

I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.

Dal Vangelo secondo Luca (16,1-8) anno dispari.

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un

amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.

Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te?

Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare".

L'amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi

toglie l'amministrazione?

Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.

So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione,

ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".

Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto

devi al mio padrone?".

Quello rispose: "Cento barili d'olio".

Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta".

Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?".

Rispose: "Cento misure di grano".

Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".

Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza.

I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È furbo l’amministratore della parabola.

Disonesto e ladro ma furbo.

E Gesù loda la sua astuzia e la sua intraprendenza, non loda certo la sua disonestà

ma riconosce, con un sorriso, che quel tale è riuscito a prepararsi la pensione dopo

aver capito l’aria che stava tirando.

Scoperto ad intrallazzare, ha saputo farsi dei buoni amici con la disonestà a

scapito del povero padrone.

E Gesù chiosa l’episodio; quanta poca astuzia mettiamo, invece, nelle cose di Dio!

Quanta poca attenzione poniamo nelle cose che riguardano l’anima e il suo destino!

Tutti presi dai mille affanni della quotidianità, specialmente in un’epoca

così fragile, in un momento così difficile a causa della pandemia, scordiamo

l’essenziale, fatichiamo ad investire in ciò che davvero conta.

Ma se l’amministratore pensa al suo futuro perché non fare altrettanto

nelle uniche cose che restano?

Certo; occupiamoci del futuro, del mutuo e del piano pensionistico, fidiamoci

della Provvidenza ma non obblighiamola ad occuparsi delle cose che non

abbiamo saputo prevedere!

E nel contempo, dedichiamo tempo ed energie nella scoperta del bellissimo Dio di Gesù.

Ogni minuto speso per il “dentro”, nella nostra vita, fruttifica cento volte tanto.

Lo so amici, che non è facile e solo la preghiera ci può aiutare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.