Della 32° Domenica del Tempo Ordinario.
San Lorenzo
O'Toole, Arcivescovo di Dublino.
Prima Lettura
Agli occhi degli
stolti parve che
morissero, ma essi
sono nella pace.
Dal libro della
Sapienza (2,23-3,9)
Dio ha creato l’uomo
per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine
della propria natura.
Ma per l’invidia del
diavolo la morte è
entrata nel mondo e ne
fanno esperienza
coloro che le
appartengono.
Le anime dei giusti,
invece, sono nelle
mani di Dio, nessun
tormento li toccherà.
Agli occhi degli
stolti parve che morissero,
la loro fine fu
ritenuta una sciagura, la loro
partenza da noi una
rovina, ma essi sono
nella pace.
Anche se agli occhi
degli uomini subiscono
castighi, la loro
speranza resta piena
d’immortalità.
In cambio di una breve
pena riceveranno
grandi benefici, perché
Dio li ha provati
e li ha trovati degni
di sé; li ha saggiati
come oro nel crogiuolo
e li ha graditi
come l’offerta di un
olocausto.
Nel giorno del loro
giudizio risplenderanno,
come scintille nella
stoppia correranno qua e là.
Governeranno le
nazioni, avranno potere
sui popoli e il
Signore regnerà per sempre
su di loro.
Coloro che confidano
in lui comprenderanno
la verità, i fedeli
nell’amore rimarranno
presso di lui, perché
grazia e misericordia
sono per i suoi
eletti.
Parola di Dio.
Vangelo
Siamo servi
inutili.
Abbiamo fatto
quanto dovevamo fare.
Dal Vangelo secondo
Luca (17,7-10) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse: «Chi di voi,
se ha un servo ad
arare o a pascolare il
gregge, gli dirà,
quando rientra dal campo:
“Vieni subito e
mettiti a tavola”?
Non gli dirà
piuttosto: “Prepara da mangiare,
strìngiti le vesti ai
fianchi e sérvimi, finché
avrò mangiato e
bevuto, e dopo mangerai
e berrai tu”?
Avrà forse gratitudine
verso quel servo,
perché ha eseguito gli
ordini ricevuti?
Così anche voi, quando
avrete fatto tutto
quello che vi è stato
ordinato, dite: “Siamo
servi inutili.
Abbiamo fatto quanto
dovevamo fare”».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul
Vangelo di oggi.
Siamo servi inutili, abbiamo
fatto ciò
che dovevamo fare.
Siamo servi inutili, eppure
indispensabili,
se restiamo servi.
Chi ha conosciuto il Maestro è
chiamato
a diventare suo testimone, senza
fanatismi,
senza ansie; il mondo è già
salvo, solo
che non sa di esserlo e noi
possiamo, nel
quotidiano, vivere da persone
salvate e
le nostre comunità diventare in
qualche
modo succursali del Regno di Dio.
Il Signore affida alle nostre
fragili mani
il compito di renderlo presente
vivendo
un’umanità in pienezza, affidata
alla
luminosa presenza del Signore.
Siamo servi inutili, ma resi
capaci di
professare il Regno.
Indegnamente, sempre.
Cosa ‘fare’, allora?
Anzitutto dobbiamo ‘essere’;
essere
discepoli, essere pieni di
fiducia,
diventare una specie di spazio
pubblicitario di Dio per il
mondo.
Essere, non apparire, non
organizzare,
non costruire sante barricate.
Esserci; con un sorriso, con la
pazienza,
con il perdono.
Esserci, tutto lì.
Il Signore ci ricorda una cosa
semplice;
è Lui che guida la barca, è Lui
che
salva il mondo.
E noi a corrergli dietro.
Lui ama, Lui salva,
Lui guarda, Lui interviene.
E noi a corrergli dietro.
Animo e senso dell’ironia, amici,
anche
se ci fissiamo troppo sui
risultati, ed è in
parte inevitabile, non
prendiamoci troppo
sul serio e lasciamo che sia Lui,
il Signore
e la preghiera, a guidare le
nostre vite
con passione e pazienza.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.