venerdì 26 febbraio 2016

Il Vangelo del Sabato 27 Febbraio 2016

1° Lettura dal libro del profeta Michèa (7,14-15.18-20)
Dal Vangelo secondo Luca (15,1-3.11-32) anno C.
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e
i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie
i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli.
Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la
parte di patrimonio che mi spetta”.
Ed egli divise tra loro le sue sostanze.
Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le
sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo
patrimonio vivendo in modo dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una
grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di
quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano
i porci; ma nessuno gli dava nulla.
Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre
hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato
verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere
chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”.
Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe
compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti
a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.
Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito
più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito
e i sandali ai piedi.
Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e
facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è
tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.
E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi.
Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le
danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa
fosse tutto questo.
Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto
ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”.
Egli si indignò, e non voleva entrare.
Suo padre allora uscì a supplicarlo.
Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni
e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi
hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato
le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato
il vitello grasso”.
Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto
ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi,
perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’uomo è sempre uguale a se stesso, nonostante i tempi
cambino e le civiltà si alternino.
L’egoismo ed il tornaconto personale sono sempre al
primo posto nella testa e nel cuore degli uomini, che per
questo motivo sono in grado di calpestare quanto di più
sacro hanno nella loro vita.
Proprio questo è il motivo per cui la parabola del padre
misericordioso continua a stupirci ed a farci versare
lacrime di commozione; nonostante l’uomo non sia
cambiato affatto e sia sempre egoista e duro di cuore.
Dio continua ad aspettarci sulla soglia della sua casa,
pronto ad accoglierci ed a ridarci una nuova dignità.
Dunque, Egli non si spaventa affatto della spregevolezza
e della tenebra in cui siamo finiti; aspetta da noi
semplicemente un cenno, una parola, o anche
semplicemente la nostra disponibilità, e Lui farà il resto!
Ed allora, dobbiamo solo pregare per aiutarci
a renderci disponibili.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.