domenica 19 aprile 2015

Il Vangelo del Lunedì 20 Aprile 2015

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (6,8-15)
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,22-29) anno B.
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte
del mare, vide che c’era soltanto una barca e che
Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca,
ma i suoi discepoli erano partiti da soli.
Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al
luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il
Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più
là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si
diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù.
Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi
mi cercate non perché avete visto dei segni, ma
perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma
per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio
dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha
messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per
fare le opere di Dio?».
Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che
crediate in colui che egli ha mandato».
Parola del Signore
Quante persecuzioni stanno avvenendo anche ai
giorni nostri.
Del resto, non aveva detto il Signore che il discepolo
non può essere da meno del Maestro?
Non è possibile evitare la persecuzione quando Lui
per primo ne è stato vittima.
Ma è possibile però dare un senso nuovo anche alla
persecuzione; infatti essa è la testimonianza silenziosa
di come si può amare Dio fino alla morte, incuranti
della propria stessa vita, ma nella continua ricerca
della felicità eterna in Lui.
La persecuzione è impastata con la nostra stessa vita,
perciò, non possiamo evitarla.
Anche se, la gente, da che mondo è mondo, cerca
qualcuno che la sfami anzitutto nei suoi bisogni
primari ed impellenti.
Questo, in un certo senso, è anche giusto; il rischio
però è quello di fermarsi ad essi.
Lo stesso rischio che ha corso Gesù, tanto che Egli
vuole spiegare alla gente che il miracolo della
moltiplicazione dei pani e dei pesci è un segno, cioè
un messaggio che rimanda ad un significato ben più
grande; Egli ci sfama dandoci il pane della vita eterna
che sazia la nostra anima.
Perciò, lasciamoci sfamare da Gesù stesso, pane per
la vita, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.