mercoledì 19 febbraio 2025

Il Vangelo del Giovedì 20 Febbraio 2025

 

Della 6° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Giacinta Marto, veggente di Fatima.

Prima Lettura.

Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia

il segno dell'alleanza tra me e la terra.

Dal libro della Gènesi (9,1-13)

Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse

loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi

e riempite la terra.

Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli

animali della terra e in tutti gli uccelli

del cielo.

Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del

mare sono dati in vostro potere.

Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà

di cibo: vi do tutto questo, come già le

verdi erbe.

Soltanto non mangerete la carne con la

sua vita, cioè con il suo sangue.

Del sangue vostro, ossia della vostra vita,

io domanderò conto; ne domanderò conto

a ogni essere vivente e domanderò conto

della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno

di suo fratello.

Chi sparge il sangue dell'uomo, dall'uomo

il suo sangue sarà sparso, perché a

immagine di Dio è stato fatto l'uomo.

E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate

numerosi sulla terra e dominatela».

Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui:

«Quanto a me, ecco io stabilisco la mia

alleanza con voi e con i vostri discendenti

dopo di voi, con ogni essere vivente che

è con voi, uccelli, bestiame e animali

selvatici, con tutti gli animali che sono

usciti dall'arca, con tutti gli animali

della terra.

Io stabilisco la mia alleanza con voi:

non sarà più distrutta alcuna carne dalle

acque del diluvio, né il diluvio

devasterà più la terra».

Dio disse: «Questo è il segno dell'alleanza,

che io pongo tra me e voi e ogni essere

vivente che è con voi, per tutte le

generazioni future.

Pongo il mio arco sulle nubi,

perché sia il segno.

Parola di Dio.

Vangelo.

Tu sei il Cristo.

Il Figlio dell'uomo deve molto soffrire.

Dal Vangelo secondo

Marco (8,27-35) anno dispari.

In quel tempo, Gesù partì con i suoi

discepoli verso i villaggi intorno a

Cesarèa di Filippo, e per la strada

interrogava i suoi discepoli dicendo:

«La gente, chi dice che io sia?».

Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista;

altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».

Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi

dite che io sia?».

Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».

E ordinò loro severamente di non

parlare di lui ad alcuno.

E cominciò a insegnare loro che il Figlio

dell'uomo doveva soffrire molto ed

essere rifiutato dagli anziani, dai capi

dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso

e, dopo tre giorni, risorgere.

Faceva questo discorso apertamente.

Pietro lo prese in disparte e si mise

a rimproverarlo.

Ma egli, voltatosi e guardando i suoi

discepoli, rimproverò Pietro e disse:

«Va' dietro a me, Satana!

Perché tu non pensi secondo Dio,

ma secondo gli uomini».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il più grande cambiamento che i discepoli

devono fare è passare dalla visione di un

Messia glorioso e vittorioso ad uno

disposto a perdere tutto, anche la gloria

e la vittoria, pur di manifestare il vero

volto di Dio.

Per Pietro è già stata una fatica immensa

superare i propri (sani) pregiudizi per

affermare che un Messia poteva anche

avere il volto ordinario di un falegname

della Galilea.

Questa intuizione, per noi ovvia,

significava mettere fra parentesi secoli

di profezie e di predicazioni.

E appena Pietro riesce a cogliere questo

aspetto sconcertante e riceve l’incarico

di conservare questa intuizione, ecco che

deve fare un altro salto mortale; sì, Gesù

è il Messia atteso, ma è anche il

Messia sofferente.

Mi chiedo, nella mia preghiera silenziosa

e quotidiana, se voglio davvero essere

discepolo di un Dio che muore per

amore, che rinuncia alla gloria per

amare, che, invece di dire ‘amatemi!’,

comanda: “amatevi!”. Non lo so.

È così esigente accogliere il cristianesimo

per quello che è, andare all’essenziale,

scoprirne i tratti più profondi.

Anche san Paolo, alla fine della sua vita,

sperimenta che la sua sofferenza

completa i patimenti di Cristo per la

salvezza del mondo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.