venerdì 25 marzo 2022

Il Vangelo del Sabato 26 Marzo 2022

 

Della 3° settimana di Quaresima.

Sant’ Emanuele, martire.

Prima Lettura

Voglio l'amore e non il sacrificio.

Dal libro del profeta Osea (6,1-6)

«Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.

Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.

Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo

alla sua presenza.

Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora.

Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che

feconda la terra».

Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda?

Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce.

Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della

mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l'amore e non

il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocàusti.

Parola di Dio.

Vangelo

Il pubblicano tornò a casa sua giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca (18,9-14) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano

l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini

salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.

Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono

come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.

Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".

Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi

al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".

Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché

chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La preghiera è un’esperienza talmente gratuita, che mercificarla o misurarla sulle

buone azioni che compiamo, vantandocene davanti a Dio, è davvero una bestemmia.

Eppure, Gesù racconta questa parabola proprio per coloro che avevano questa

presunzione interiore.

Questi sono i veri atei, cioè, coloro che non credono in Dio, quanto piuttosto

in se stessi, nella propria capacità di autogiustificarsi e salvarsi da soli.

Per essi non c’è posto nel cuore di Dio; invece, un povero peccatore e pubblicano,

consapevole dei propri peccati, esprime davanti al Signore, solo una preghiera,

mormorata con le labbra e con il cuore, pieno di dolore e pentimento.

Questa preghiera commuove il cuore di Dio, che concede prontamente il perdono.

Ecco perché, amici, ogni giorno alla fine del commento, chiedo di pregare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.