sabato 25 luglio 2015

Il Vangelo di Domenica 26 Luglio 2015

XVII Domenica del Tempo Ordinario. 

1° Lettura dal secondo libro dei Re (4,42-44)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesini (4,1-6)
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15) anno B.
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di
Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande
folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi.
Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi
discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande
folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo
comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva
quello che stava per compiere.
Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non
sono sufficienti neppure perché ognuno possa
riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea,
fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha
cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo
per tanta gente?».
Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba
in quel luogo.
Si misero dunque a sedere ed erano circa
cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie,
li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece
dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli:
«Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i
pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che
avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto,
diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene
nel mondo!».
Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo
re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La potenza di Dio si manifesta in una cosa semplice
e feriale quale il pane.
Esso, da essere offerto davanti a Lui per un’azione
culturale, grazie al profeta diventa suo dono
gratuito per sfamare tutte le genti rappresentate
dalle numerose persone presenti.
Dio dona sempre con amore e senza misura per
far comprendere all’uomo che la sua benevolenza
è sempre una benedizione per gli uomini che,
fidandosi di Lui, accolgono il dono di questa benedizione.
Perché non proviamo ad offrire a Dio quei piccoli
semi di bontà di generosità e di carità che ha messo
nel nostro cuore?
Egli volentieri li moltiplicherà, affinchè anche i nostri
fratelli e coloro che ci incontreranno sulla loro strada
possano godere di tutti questi doni da Lui elargiti a noi.
Questo gesto miracoloso, narrato anche a proposito
di altri profeti prima di Cristo, si colora di un significato
completamente nuovo grazie alla persona di Gesù.
Egli fa di questo miracolo un’anticipazione di un
miracolo ben più grande che è quello del dono dell’Eucaristia.
Per questo, l’intenzione di Gesù è quella di insegnare
alla gente che il pane che sfama il corpo e che Egli
ha moltiplicato miracolosamente è solo una pallida
immagine di un pane ben più importante e ricco che
Egli stesso ci donerà.
È il pane del suo corpo, spezzato per tutti sulla croce ed
offerto ogni giorno sugli altari di tutte le Chiese del mondo.
Sta a noi lasciarci sfamare da questo pane per poter
avere in noi la vita eterna nel suo amore; per questo preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.