domenica 25 gennaio 2015

Il Vangelo del Lunedì 26 Gennaio 2015

1° Lettura dalla seconda lettera di San Paolo
apostolo a Timòteo (1,1-8).
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9) anno B.
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue
e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e
luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono
pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché
mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo
a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e
non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a
questa casa!".
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace
scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di
quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla
sua ricompensa.
Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno,
mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i
malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino
a voi il regno di Dio"».
Parola del Signore.
Al giorno d’oggi non è raro trovare cristiani
che si vergognino di manifestare apertamente
la loro fede; qualche segno di croce senza essere
visti, qualche preghiera biascicata senza troppa
convinzione, o qualche monetina lasciata cadere
nella cassetta delle offerte ai piedi di qualche
santo in chiese buie e nascoste; questa è la
massima espressione pubblica di un culto che
sa più di superstizione che di fede vera e propria.
Ma Dio non ci ha donato uno spirito di timidezza
o di vergogna, ma di forza.
Ricordiamoci, non siamo noi che dobbiamo
vergognarci davanti al mondo, ma è il mondo che
deve vergognarsi davanti alla nostra fede, tutte
le volte che manifesta la sua incoerenza e la sua
peccaminosità nei confronti della legge di Dio.
Perciò, dobbiamo fare come gli Apostoli, perché
anche noi siamo mandati a manifestare la
nostra fede, ci dice Gesù.
Anche gli Apostoli non hanno la possibilità di
apprendere in pieno le parole di Gesù, e non sanno
cosa significhi perseverare nelle prove con Lui.
Per adesso, essi vedranno quanto il Figlio dell’uomo
debba soffrire per i peccati dell’umanità; un giorno
essi stessi, dopo la Pentecoste, verranno inviati
a tutto il mondo, e testimonieranno con il dono
della vita la loro appartenenza a Cristo Gesù.
Vediamo come le persone possono cambiare in meglio?
Quel gruppo sparuto di persone che litigavano tra
di loro per decidere chi fosse il più importante sarà
lo stesso attraverso il quale Dio chiamerà le genti
a conversione, per mezzo dell’annuncio del Vangelo.
Non guardiamo alla nostra povertà;
Dio può servirsi anche di quella.
Intanto ora, ci viene chiesto solo di pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.