giovedì 9 maggio 2024

Il Vangelo del Venerdì 10 Maggio 2024

 

Della 6° settimana di Pasqua.

San Giovanni d'Avila, sacerdote.

Prima lettura

In questa città io ho un popolo numeroso.

Dagli Atti degli Apostoli (18,9-18)

[Mentre Paolo era a Corìnto,] una notte,

in visione, il Signore gli disse: «Non aver

paura; continua a parlare e non tacere,

perché io sono con te e nessuno cercherà

di farti del male: in questa città io ho un

popolo numeroso».

Così Paolo si fermò un anno e mezzo,

e insegnava fra loro la parola di Dio.

Mentre Gallione era proconsole dell'Acàia,

i Giudei insorsero unanimi contro Paolo

e lo condussero davanti al tribunale

dicendo: «Costui persuade la gente a

rendere culto a Dio in modo contrario

alla Legge».

Paolo stava per rispondere, ma Gallione

disse ai Giudei: «Se si trattasse di un

delitto o di un misfatto, io vi ascolterei,

o Giudei, come è giusto.

Ma se sono questioni di parole o di nomi

o della vostra Legge, vedetevela voi: io non

voglio essere giudice di queste faccende».

E li fece cacciare dal tribunale.

Allora tutti afferrarono Sòstene, capo

della sinagoga, e lo percossero davanti

al tribunale, ma Gallione non si curava

affatto di questo.

Paolo si trattenne ancora diversi giorni,

poi prese congedo dai fratelli e s'imbarcò

diretto in Siria, in compagnia di

Priscilla e Aquila.

A Cencre si era rasato il capo a causa

di un voto che aveva fatto.

Parola di Dio.

Vangelo.

Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

Dal Vangelo secondo Giovanni (16,20-23a) anno pari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi

discepoli: «In verità, in verità io vi dico:

voi piangerete e gemerete, ma il mondo

si rallegrerà.

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra

tristezza si cambierà in gioia.

La donna, quando partorisce, è nel dolore,

perché è venuta la sua ora; ma, quando

ha dato alla luce il bambino, non si

ricorda più della sofferenza, per la gioia

che è venuto al mondo un uomo.

Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma

vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si

rallegrerà e nessuno potrà togliervi la

vostra gioia.

Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù (tenero!) incoraggia i suoi apostoli

frastornati dalle sue parole.

Non sanno che Gesù sta per essere

consegnato, non immaginano neppure

quanto sta per accadere e Gesù, invece di

preoccuparsi di sé, si preoccupa per loro.

Saranno travolti, scossi, messi a dura

prova, subiranno le doglie di un parto

spirituale travagliatissimo, ma ne usciranno

pieni di gioia e di forza, senza bisogno

di ulteriori conferme.

La croce rappresenta un punto di svolta

Nell’esperienza dei discepoli; il trauma

che ne subiranno permetterà loro di

entrare definitivamente nella fede

adulta del Signore Gesù risorto.

Anche noi discepoli possiamo attraversare

momenti di prova (anche molto dura!)

nella vita e nella fede.

Lutti, malattie, eventi infausti, scelte

sbagliate possono gettarci nello

sconforto e nella confusione.

Il Signore ci incoraggia a leggere questi

eventi in una prospettiva di fede; ogni

parto è doloroso!

Molti di noi escono da questi eventi

purificati, cambiati, più autentici.

Il Signore ci incoraggia a non impaurirci

delle doglie del parto, ma ad affidarci a Lui.

Quando avremo fra le braccia una vita

nuova, un nuovo modo di guardare a noi

stessi e agli altri, con l’aiuto della preghiera,

non ci ricorderemo più del dolore!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.

Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.

Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.