venerdì 13 settembre 2019

Il Vangelo del Sabato 14 Settembre 2019


Della 23° settimana del Tempo Ordinario.
Esaltazione della Santa Croce.
1° Lettura dal libro dei Numeri (21,4b-9)
In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio.
Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto
per farci morire in questo deserto?
Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente,
e un gran numero d’Israeliti morì.
Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro
il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».
Mosè pregò per il popolo.
Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque
sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».
Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente
aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,13-17) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non
colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato
il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,
ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Avete ragione, scusate.
La festa di oggi titola: “Esaltazione della santa Croce”, come se la croce
fosse da esaltare.
Non c’è nulla di bello nella croce, nulla di esaltante nel dolore, mai.
Ciò che oggi esaltiamo è la testimonianza d’amore che, da quella Croce, Gesù
ha dimostrato verso di noi.
Gesù non ha amato la croce e per quanto fosse dipeso da Lui, ne avrebbe
volentieri fatto a meno.
Ma ad un certo punto, la croce si è rivelata necessaria per manifestare la serietà
delle sue intenzioni, la verità della sua predicazione.
La croce, da allora, è diventata simbolo dell’assoluto dono di sé che Gesù ha
realizzato offrendosi alla sofferenza necessaria.
Cambiando radicalmente il suo significato la croce è diventata così il modo
drammatico che Dio ha avuto di manifestare il suo amore per noi.
Prendere la croce significa allora assumere lo stesso atteggiamento di dono da
parte del discepolo, che così imita Cristo nel suo amore, non nel suo dolore.
Siamo reduci da una improvvida retorica dolorista che ha esaltato la croce senza
capirne il limite e il profondo significato, come se Dio godesse nel farci penare!
La croce, che non è mai inviata da Dio ma viene fuori dalla vita, è opportunità
per tirare fuori il meglio che c’è in noi.
Ribadisco, non è Dio che manda la croce, ma la croce fa parte della nostra
esistenza, per nascere, noi, abbiamo bisogno di una mamma che soffra,
perciò, per capire meglio facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.