martedì 28 maggio 2024

Il Vangelo del Mercoledì 29 Maggio 2024

 

Della 8° settimana del Tempo Ordinario.

San Paolo VI, papa.

Prima lettura.

Foste liberati dalla vostra vuota condotta

con il sangue prezioso di Cristo, agnello

senza difetti e senza macchia.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,18-25)

Carissimi, voi sapete che non a prezzo

di cose effimere, come argento e oro,

foste liberati dalla vostra vuota condotta,

ereditata dai padri, ma con il sangue

prezioso di Cristo, agnello senza difetti

e senza macchia.

Egli fu predestinato già prima della

fondazione del mondo, ma negli ultimi

tempi si è manifestato per voi; e voi per

opera sua credete in Dio, che lo ha

risuscitato dai morti e gli ha dato gloria,

in modo che la vostra fede e la vostra

speranza siano rivolte a Dio.

Dopo aver purificato le vostre anime

con l’obbedienza alla verità per amarvi

sinceramente come fratelli, amatevi

intensamente, di vero cuore, gli uni gli

altri, rigenerati non da un seme corruttibile

ma incorruttibile, per mezzo della parola

di Dio viva ed eterna.

Perché ogni carne è come l’erba e tutta

la sua gloria come un fiore di campo.

L’erba inaridisce, i fiori cadono, ma la

parola del Signore rimane in eterno.

E questa è la parola del Vangelo che

vi è stato annunciato.

Parola di Dio.

Vangelo.

Ecco, noi saliamo e Gerusalemme

e il Figlio dell’uomo sarà consegnato.

Dal Vangelo secondo Marco (10,32-45) anno pari. 

In quel tempo, mentre erano sulla strada

per salire a Gerusalemme, Gesù camminava

davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti;

coloro che lo seguivano erano impauriti.

Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise

a dire loro quello che stava per accadergli:

«Ecco, noi saliamo e Gerusalemme e il

Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi

dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno

a morte e lo consegneranno ai pagani, lo

derideranno, gli sputeranno addosso, lo

flagelleranno e lo uccideranno, e dopo

tre giorni risorgerà».

Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni,

i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro,

vogliamo che tu faccia per noi quello

che ti chiederemo».

Egli disse loro: «Che cosa volete che io

faccia per voi?».

Gli risposero: «Concedici di sedere, nella

tua gloria, uno alla tua destra e uno alla

tua sinistra».

Gesù disse loro: «Voi non sapete quello

che chiedete.

Potete bere il calice che io bevo, o essere

battezzati nel battesimo in cui io sono

battezzato?».

Gli risposero: «Lo possiamo».

E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo

anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui

io sono battezzato anche voi sarete battezzati.

Ma sedere alla mia destra o alla mia

sinistra non sta a me concederlo; è per

coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono

a indignarsi con Giacomo e Giovanni.

Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro:

«Voi sapete che coloro i quali sono

considerati i governanti delle nazioni

dominano su di esse e i loro capi

le opprimono.

Tra voi però non è così; ma chi vuole

diventare grande tra voi sarà vostro

servitore, e chi vuole essere il primo tra

voi sarà schiavo di tutti.

Anche il Figlio dell’uomo infatti non è

venuto per farsi servire, ma per servire e

dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La perplessità fra i discepoli non si è

attenuata, anzi.

La prospettiva di ricevere cento volte

tanto non li ha rassicurati.

Alcuni, addirittura, hanno paura di quello

che potrebbe succedere; forse Gesù si sta

rivelando troppo esigente.

Il giovane ricco ha affermato di osservare

i precetti, cosa dovrebbe fare di più?

E se lui non ce l’ha fatta loro cosa

possono fare?

La ricompensa futura è lontana e non

sanno cosa pensare.

Gesù ha uno strano modo di rassicurarli;

dice di essere disposto a morire per

affermare la sua visione di Dio.

Non un Dio che premia chi, come il

giovane ricco, si mette a contabilizzare

la propria devozione, ma il Dio per cui

vale la pena abbandonare tutto.

La reazione, ancora una volta, è assurda;

il ‘cento volte tanto’ è stato interpretato

come dei privilegi di cui godere.

Quanto stride la richiesta di Giacomo e Giovanni!

E la rabbia degli altri discepoli per non

averci pensato per primi!

Gesù mette da parte il suo dolore e ancora

li ammaestra; il premio non consiste in

un posto nel governo.

Lo Spirito ci aiuti a prendere sul serio la

Parola del Signore con l’aiuto della

preghiera, senza scoraggiarci, senza

far diventare la fede un privilegio.

Siamo discepoli di colui che ha donato

tutto per il Regno.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.