giovedì 24 settembre 2020

Il Vangelo del Venerdì 25 Settembre 2020

 


Della 25° settimana del Tempo Ordinario.

Beato Giuseppe Benedetto Dusmet, vescovo.

Prima lettura dal libro di Qoelet (3,1-11)

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.

C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un

tempo per sradicare quel che si è piantato.

Un tempo per uccidere e un tempo per curare, un tempo per demolire e un tempo per costruire.

Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.

Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare

e un tempo per astenersi dagli abbracci.

Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un

tempo per buttar via.

Un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare.

Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?

Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino.

Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata

dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio

compie dal principio alla fine.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22) anno pari.

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare.

I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono

che io sia?».

Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi

profeti che è risorto».

Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».

Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».

Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo-disse-deve

soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi,

venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La gente aspettava un Messia ma un Messia trionfante, poderoso, possente

condottiero, un nuovo re Davide che avrebbe ridato lustro alla decaduta

monarchia di Israele.

Non certo un marginale falegname di Nazareth improvvisatosi rabbino!

Nulla faceva pensare che davvero Gesù potesse assomigliare alla figura del

Messia; solo i più attenti avevano letto fra le righe di Isaia l’annuncio di un

Servo sofferente disposto a morire per proclamare l’anno di liberazione di Dio.

Pietro giunge ad intuire questa verità assoluta che Gesù conferma, ribadendo

che il messianismo che egli incarna non ha nulla a che vedere col trionfalismo.

Spiazza i discepoli questa affermazione e anche noi.

Non preferiremmo un Messia forte e muscoloso che ci risolvesse i problemi?

Lo vogliamo davvero un Dio che mantiene un basso profilo, che cammina

con gli uomini, che ne condivide sogni e speranze, dolori e aspettative?

Credo che qualche dubbio possa affiorare nella nostra mente, anche per me

è stato così, amici, ma con l’aiuto della preghiera ho capito che solo l’amore

può generare amore.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.