Della 25° settimana
del Tempo Ordinario.
Beato Giuseppe Benedetto Dusmet, vescovo.
Prima lettura dal libro
di Qoelet (3,1-11)
Tutto ha il suo
momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C'è un tempo per
nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un
tempo per sradicare
quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere
e un tempo per curare, un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere
e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare
sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare
e un tempo per
astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e
un tempo per perdere, un tempo per conservare e un
tempo per buttar via.
Un tempo per strappare
e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e
un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si
dà da fare con fatica?
Ho considerato
l'occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino.
Egli ha fatto bella
ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata
dei tempi, senza però
che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio
compie dal principio
alla fine.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(9,18-22) anno pari.
Un giorno Gesù si
trovava in un luogo solitario a pregare.
I discepoli erano con
lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono
che io sia?».
Essi risposero:
«Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi
profeti che è
risorto».
Allora domandò loro:
«Ma voi, chi dite che io sia?».
Pietro rispose: «Il
Cristo di Dio».
Egli ordinò loro
severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo-disse-deve
soffrire molto, essere
rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi,
venire ucciso e
risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La gente aspettava un Messia ma
un Messia trionfante, poderoso, possente
condottiero, un nuovo re Davide che
avrebbe ridato lustro alla decaduta
monarchia di Israele.
Non certo un marginale falegname
di Nazareth improvvisatosi rabbino!
Nulla faceva pensare che davvero
Gesù potesse assomigliare alla figura del
Messia; solo i più attenti
avevano letto fra le righe di Isaia l’annuncio di un
Servo sofferente disposto a
morire per proclamare l’anno di liberazione di Dio.
Pietro giunge ad intuire questa verità
assoluta che Gesù conferma, ribadendo
che il messianismo che egli incarna
non ha nulla a che vedere col trionfalismo.
Spiazza i discepoli questa affermazione
e anche noi.
Non preferiremmo un Messia forte
e muscoloso che ci risolvesse i problemi?
Lo vogliamo davvero un Dio che mantiene
un basso profilo, che cammina
con gli uomini, che ne condivide
sogni e speranze, dolori e aspettative?
Credo che qualche dubbio possa
affiorare nella nostra mente, anche per me
è stato così, amici, ma con
l’aiuto della preghiera ho capito che solo l’amore
può generare amore.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.