mercoledì 22 novembre 2023

Il Vangelo del Giovedì 23 Novembre 2023

 

Della 33° settimana del Tempo Ordinario.

San Clemente I Romano, Papa e martire.

Prima Lettura

Cammineremo nell'alleanza dei nostri padri.

Dal primo libro dei Maccabèi (2,15-29)

In quei giorni, i messaggeri del re, incaricati

di costringere all'apostasia, vennero nella

città di Modin per indurre a offrire sacrifici.

Molti Israeliti andarono con loro; invece

Mattatìa e i suoi figli si raccolsero in disparte.

I messaggeri del re si rivolsero a Mattatìa

e gli dissero: «Tu sei uomo autorevole,

stimato e grande in questa città e sei

sostenuto da figli e fratelli.

Su, fatti avanti per primo e adempi il

comando del re, come hanno fatto tutti

i popoli e gli uomini di Giuda e quelli

rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi

figli passerete nel numero degli amici del

re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro

e argento e doni in quantità».

Ma Mattatìa rispose a gran voce: «Anche

se tutti i popoli che sono sotto il dominio del

re lo ascoltassero e ognuno abbandonasse

la religione dei propri padri e volessero

tutti aderire alle sue richieste, io, i miei

figli e i miei fratelli cammineremo

nell'alleanza dei nostri padri.

Non sia mai che abbandoniamo la legge

e le tradizioni.

Non ascolteremo gli ordini del re per

deviare dalla nostra religione a destra

o a sinistra».

Quando ebbe finito di pronunciare queste

parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di

tutti per sacrificare sull'altare di Modin

secondo il decreto del re.

Ciò vedendo, Mattatìa arse di zelo;

fremettero le sue viscere e fu preso da

una giusta collera.

Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull'altare;

uccise nel medesimo tempo il messaggero

del re, che costringeva a sacrificare,

e distrusse l'altare.

Egli agiva per zelo verso la legge, come

aveva fatto Fineès con Zambrì, figlio di Salom.

La voce di Mattatìa tuonò nella città:

«Chiunque ha zelo per la legge e vuole

difendere l'alleanza mi segua!».

Fuggì con i suoi figli tra i monti,

abbandonando in città quanto possedevano.

Allora molti che ricercavano la giustizia e

il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi.

Parola di Dio.

Vangelo

Se avessi compreso quello che porta alla pace!

Dal Vangelo secondo Luca (19,41-44) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino

a Gerusalemme, alla vista della città

pianse su di essa dicendo: «Se avessi

compreso anche tu, in questo

giorno, quello che porta alla pace!

Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.

Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici

ti circonderanno di trincee, ti assedieranno

e ti stringeranno da ogni parte;

distruggeranno te e i tuoi figli dentro

di te e non lasceranno in te pietra su

pietra, perché non hai riconosciuto il

tempo in cui sei stata visitata».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù piange su Gerusalemme, oggi come allora.

È un mistero di sangue e di iniquità questa

città costruita sui monti brulli della Giudea,

come un faro che risplende nella notte,

che racchiude in pochi chilometri le

ansie e le speranze di tre religioni che

coinvolgono oltre due miliardi di persone.

Mistero di incomprensione in cui si gioca

tutto il bene e il male dell’uomo,

tutta la luce e la tenebra.

Gerusalemme è una città santa e lacerata,

divisa dagli uomini e amata da Dio.

Amiamo Gerusalemme amici, soffriamo

per lei, preghiamo intensamente per la

pace tra i fratelli ebrei e i fratelli

palestinesi, facciamo sentire forte la

nostra amicizia e la nostra solidarietà

ai cattolici del Patriarcato latino, fratelli

che abitano quella terra dai tempi di

Gesù, al più arabi di etnia, israeliani

di nazionalità e cattolici di religione,

schiacciati tra incudine e martello,

esasperati da una guerra non loro,

sconvolti da una situazione

economica disastrosa.

Svegliamo le nostre comunità,

organizziamo scambi, gemellaggi,

facciamo sentire la nostra presenza

a Gerusalemme ai discepoli del

Nazareno che lì soffrono la

contraddizione dell'uomo

e delle religioni.

Non basta piangere su Gerusalemme,

né liquidare con qualche battuta la

situazione come se non ci riguardasse:

abbiamo fratelli cristiani laggiù che si

sentono abbandonati, attiviamoci sul

serio per dar loro la certezza di essere

nel cuore di ogni cristiano, pregando!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.