martedì 11 giugno 2024

Il Vangelo del Mercoledì 12 Giugno 2024

 

Della 10° settimana del Tempo Ordinario.

San Guido.

Prima lettura.

Questo popolo sappia che tu, o Signore,

sei Dio e che converti il loro cuore.

Dal primo libro dei Re (18,20-39)

In quei giorni, [il re] Acab convocò tutti

gli Israeliti e radunò i profeti [di Baal] sul

monte Carmelo. Elìa si accostò a tutto il

popolo e disse: «Fino a quando salterete

da una parte all'altra?

Se il Signore è Dio, seguitelo!

Se invece lo è Baal, seguite lui!».

Il popolo non gli rispose nulla.

Elìa disse ancora al popolo: «Io sono

rimasto solo, come profeta del Signore,

mentre i profeti di Baal sono

quattrocentocinquanta.

Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne

scelgano uno, lo squartino e lo pongano

sulla legna senza appiccarvi il fuoco.

Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò

sulla legna senza appiccarvi il fuoco.

Invocherete il nome del vostro dio e io

invocherò il nome del Signore.

Il dio che risponderà col fuoco è Dio!».

Tutto il popolo rispose: «La proposta

è buona!».

Elìa disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi

il giovenco e fate voi per primi, perché

voi siete più numerosi.

Invocate il nome del vostro dio, ma

senza appiccare il fuoco».

Quelli presero il giovenco che spettava

loro, lo prepararono e invocarono il nome

di Baal dal mattino fino a mezzogiorno,

gridando: «Baal, rispondici!».

Ma non vi fu voce, né chi rispondesse.

Quelli continuavano a saltellare da una

parte all'altra intorno all'altare che

avevano eretto.

Venuto mezzogiorno, Elìa cominciò a

beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran

voce, perché è un dio!

È occupato, è in affari o è in viaggio;

forse dorme, ma si sveglierà».

Gridarono a gran voce e si fecero incisioni,

secondo il loro costume, con spade e lance,

fino a bagnarsi tutti di sangue.

Passato il mezzogiorno, quelli ancora

agirono da profeti fino al momento

dell'offerta del sacrificio, ma non vi fu né

voce né risposta né un segno d'attenzione.

Elìa disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!».

Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò

l'altare del Signore che era stato demolito.

Elìa prese dodici pietre, secondo il numero

delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era

stata rivolta questa parola del Signore:

«Israele sarà il tuo nome».

Con le pietre eresse un altare nel nome del

Signore; scavò intorno all'altare un canaletto,

della capacità di circa due sea di seme.

Dispose la legna, squartò il giovenco e lo

pose sulla legna.

Quindi disse: «Riempite quattro anfore

d'acqua e versatele sull'olocausto

e sulla legna!».

Ed essi lo fecero.

Egli disse: «Fatelo di nuovo!».

Ed essi ripeterono il gesto.

Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!».

Lo fecero per la terza volta.

L'acqua scorreva intorno all'altare; anche

il canaletto si riempì d'acqua.

Al momento dell'offerta del sacrificio si

avvicinò il profeta Elìa e disse: «Signore,

Dio di Abramo, di Isacco e d'Israele, oggi

si sappia che tu sei Dio in Israele e che io

sono tuo servo e che ho fatto tutte queste

cose sulla tua parola.

Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo

popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio

e che converti il loro cuore!».

Cadde il fuoco del Signore e consumò

l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere,

prosciugando l'acqua del canaletto.

A tal vista, tutto il popolo cadde con la

faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio!

Il Signore è Dio!».

Parola di Dio.

Vangelo.

Non sono venuto ad abolire,

ma a dare pieno compimento.

Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-19) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Non crediate che io sia

venuto ad abolire la Legge o i Profeti;

non sono venuto ad abolire, ma a dare

pieno compimento.

In verità io vi dico: finché non siano

passati il cielo e la terra, non passerà un

solo iota o un solo trattino della Legge,

senza che tutto sia avvenuto.

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi

minimi precetti e insegnerà agli altri a

fare altrettanto, sarà considerato minimo

nel regno dei cieli.

Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà

considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Crea una certa confusione l’affermazione di Gesù.

Egli dice chiaramente di non essere venuto

ad abolire una virgola della Legge ma,

leggendo il Vangelo, vediamo che molto

spesso Gesù contraddice le affermazioni

dei dottori della Legge e mette in

discussione i loro precetti.

Bisogna capirsi, allora.

I precetti derivanti dalla Torah, dalla legge

scritta di Mosè, si erano rivelati insufficienti,

secondo i rabbini, e si prestavano a

troppe interpretazioni.

Con una certa disinvoltura, allora,

a partire dal V secolo, si aggiunsero

una enorme quantità di minuziose

prescrizioni, oltre seicento, chiamate

‘legge orale’ ma proposte come leggi

derivanti da Mosè.

Queste leggi, molto spesso, non erano

altro che tradizioni umane innalzate

al rango di precetti.

Contro questa confusione Gesù si scaglia;

non mette mai in discussione la Torah ma

non esita a correggere le norme della

legge orale, confrontandole esattamente

con l’essenziale.

Non è un anarchico, Gesù, ma non vuole

in alcun modo che il prezioso tesoro della

Parola di Dio sia confuso con le

interpretazioni, spesso approssimative,

che ne fanno gli uomini, anche di Chiesa,

per questo dobbiamo pregare; perché

gli uomini di Chiesa, facciano quello

per cui sono stati ordinati.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.