mercoledì 18 novembre 2020

Il Vangelo del Giovedì 19 Novembre 2020

 

Della 33° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Metilde di Hackeborn, vergine.

Prima lettura dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (5,1-10).

Io, Giovanni, vidi nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro

scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.

Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il

libro e scioglierne i sigilli?».

Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il

libro e di guardarlo.

Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire

il libro e di guardarlo.

Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di

Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».

Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani,

un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali

sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.

Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono.

E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si

prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d'oro

colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto

nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei

stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni

tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un

regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra».

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (19,41-44) anno pari.

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della

città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo

giorno, quello che porta alla pace!

Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.

Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee,

ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i

tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché

non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Piange il Signore.

Piange di compassione, di stanchezza, di tristezza.

La sua missione sta fallendo, sta naufragando.

No, l’uomo non ha capito, non ha accolto, non ha voluto gioire del volto

straordinario del Dio che egli ha raccontato.

Stanco, Gesù siede e guarda lo splendore del tempio.

Piange perché vede la conseguenza di questo rifiuto, vede già gli eserciti

assediare la Santa e distruggerla, raderla al suolo, ancora una volta.

Così è l’uomo; soddisfatto delle proprie cose, indaffarato nel credersi eccezionale,

convinto di sapere in cosa consista la propria felicità.

Come facciamo noi, travolti dalla quotidianità, assuefatti allo stupore della fede.

Piange, Dio, che non è quel mostro indifferente e tronfio della sua perfezione

che a volte immaginiamo.

Piange come un’amante non ricambiata, come una madre non capita,

come un padre offeso.

Ma; il suo pianto lo porta lontano, lo spinge ancora oltre.

C’è ancora qualcosa che può fare, certo, ma noi dobbiamo aiutarlo con la

preghiera, un gesto che non potrà non stupire.

All’orizzonte, la croce.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.