Della 2° settimana del Tempo Ordinario.
San Giovanni di
Ravenna, vescovo.
Prima Lettura
Davide ebbe il
sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra.
Dal primo libro di
Samuele (17,32-33.37.40-51)
In quei giorni, Davide
disse a Saul: "Nessuno si perda d'animo a causa di costui.
Il tuo servo andrà a
combattere con questo Filisteo".
Saul rispose a Davide:
"Tu non puoi andare contro questo Filisteo a combattere
con lui: tu sei un
ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua adolescenza".
Davide aggiunse:
"Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle
unghie dell'orso, mi
libererà anche dalle mani di questo Filisteo".
Saul rispose a Davide:
"Ebbene va' e il Signore sia con te".
Davide prese in mano
il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente
e li pose nella sua
sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la
fionda e si avvicinò
al Filisteo.
Il Filisteo avanzava
passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo
scudiero lo precedeva.
Il Filisteo scrutava
Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché
era un ragazzo, fulvo
di capelli e di bell'aspetto.
Il Filisteo disse a
Davide: "Sono io forse un cane, perché tu venga a me
con un bastone?".
E quel Filisteo
maledisse Davide in nome dei suoi dèi.
Poi il Filisteo disse
a Davide: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli
del cielo e alle
bestie selvatiche".
Davide rispose al
Filisteo: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta.
Io vengo a te nel nome
del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che
tu hai sfidato. In
questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani.
Io ti abbatterò e ti
staccherò la testa e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli
uccelli del cielo e
alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele.
Tutta questa
moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o
della lancia, perché
del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani".
Appena il Filisteo si
mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a
prendere posizione in
fretta contro il Filisteo.
Davide cacciò la mano
nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda
e colpì il Filisteo in
fronte.
La pietra s'infisse
nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.
Così Davide ebbe il
sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra,
colpì il Filisteo e l'uccise,
benché Davide non avesse spada.
Davide fece un salto e
fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo
uccise, poi con quella
gli tagliò la testa.
I Filistei videro che
il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.
Parola di Dio.
Vangelo
E' lecito in giorno
di sabato salvare una vita o ucciderla?
Dal Vangelo secondo
Marco (3,1-6) anno pari.
In quel tempo, Gesù
entrò di nuovo nella sinagoga.
Vi era lì un uomo che
aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo
guariva in giorno di
sabato, per accusarlo.
Egli disse all'uomo
che aveva la mano paralizzata: "Àlzati, vieni qui in mezzo!".
Poi domandò loro:
"È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male,
salvare una vita o
ucciderla?".
Ma essi tacevano.
E guardandoli
tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro
cuori, disse all'uomo:
"Tendi la mano!".
Egli la tese e la sua
mano fu guarita.
E i farisei uscirono
subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui
per farlo morire.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La fine della prima parte del Vangelo
di Marco è carica di drammaticità,
è un epilogo pieno di tensione e
di violenza.
I farisei hanno lungamente
osservato l’opera di questo rabbino improvvisato,
hanno prima mormorato, poi
obiettato, ora agiscono per fermarlo.
La differenza fra il loro modo di
concepire la religione e quello di Gesù
è ben sintetizzata dal drammatico
racconto di oggi; per i farisei al centro
della fede c’è il rispetto della
norma.
Per Gesù, invece, in mezzo c’è l’uomo
paralizzato.
Dio pone al centro della sua
azione il bene degli uomini, questo è lo
straordinario messaggio della
Parola di Dio.
Alcuni uomini che pensano di
parlare in nome di Dio, invece, mettono al
centro lo sforzo che l’uomo fa
per piacere a Dio.
La differenza è incolmabile,
segna una svolta, cambia la prospettiva.
La norma slitta al secondo posto,
prima c’è la felicità dell’uomo nella
pienezza di Dio.
Gesù mette al centro l’uomo che
soffre, adegua la norma, sana e santa,
come il rispetto del riposo
sabbatico, al caso concreto.
Dio è felice se l’uomo si ricorda
di essere figlio e dedica una giornata
al riposo e alla festa.
Ma è ancora più felice se nel
giorno della festa l’uomo viene restituito alla
sua integrità fisica e morale,
attraverso i Sacramenti e alla preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.