giovedì 3 ottobre 2024

Il Vangelo del Venerdì 4 Ottobre 2024

 

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.

Prima Lettura

Il mondo per me è stato crocifisso,

come io per il mondo.

Dalla lettera di san Paolo

apostolo ai Gàlati (6,14-18)

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto

che nella croce del Signore nostro Gesù

Cristo, per mezzo della quale il mondo

per me è stato crocifisso, come io

per il mondo.

 Non è infatti la circoncisione che conta,

né la non circoncisione, ma l’essere

nuova creatura.

E su quanti seguiranno questa norma sia

pace e misericordia, come su tutto

l’Israele di Dio.

D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi:

io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.

 La grazia del Signore nostro Gesù Cristo

sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Parola di Dio.

Vangelo

Hai nascosto queste cose ai sapienti

e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30) anno pari.

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode,

Padre, Signore del cielo e della terra,

perché hai nascosto queste cose ai

sapienti e ai dotti e le hai rivelate

ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso

nella tua benevolenza.

Tutto è stato dato a me dal Padre mio;

nessuno conosce il Figlio se non il Padre,

e nessuno conosce il Padre se non il Figlio

e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e

oppressi, e io vi darò ristoro.

Prendete il mio giogo sopra di voi e

imparate da me, che sono mite e umile di

cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio

peso leggero».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Auguri Italia!

Oggi festeggiamo il nostro amico Francesco

poverello, uno dei santi protettori della

nostra terra sofferente e demotivata.

Sia lui a ridare quell’entusiasmo di cui

l’Italia e la Chiesa hanno urgente bisogno!

Quanto ci emoziona Francesco poverello!

Quanto sentiamo emergere forte, in noi,

il sogno di un’umanità redenta, di una

vita possibile, di una santità fuori da ogni

logica, eccessiva, giocosa, ridente, folle!

Sì, è un folle di Dio frate Francesco,

nell’Italia dei Comuni e delle lotte

fratricide (già allora), del genio italico

del padre Pietro, della Chiesa onnipresente

e statica, così simile alla nostra; è un folle

che segue la sua chiamata, che osa, che

smette le vesti del giovane rampante

per vestire quelle urticanti del sacco.

I nostri uomini di chiesa di oggi,

dovrebbero ristudiare la vita di

san Francesco e copiarne la sua

dedizione a Cristo; è un mio sogno;

ma mi sa che resterà tale, purtroppo.

È un folle innamorato dello Sposo,

che lo cerca, inquieto, che accetta di

rivedere la sua regola considerata

impraticabile da tutti, che cerca di

convincere il Sultano a lasciar perdere

la guerra, che insegna ai poveri di

Greccio a fidarsi di quel bambino nato

in una stalla, come loro.

È folle il frate poverello che canta a

squarciagola le lodi di Dio e delle sue

creature, che sa convertire i lupi, quelli

a quattro e a due gambe, che sa

predicare ai pesci e agli uccelli.

È folle di quella follia che manca al

nostro cristianesimo, irrigidito e noioso.

Forse è folle da parte mia, sperare che i

nostri uomini di chiesa, ritornino a fare

le vere guide in nome di Cristo, ma la

speranza non deve morire, perciò,

chiediamo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.