martedì 16 giugno 2020

Il Vangelo del Mercoledì 17 Giugno 2020


Della 11° settimana del Tempo Ordinario.
Prima lettura dal secondo libro dei Re (2,1.6-14)
In quei giorni, quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elìa,
questi partì da Gàlgala con Elisèo.
[Giunti a Gerico,] Elìa disse ad Elisèo: «Rimani qui, perché il Signore mi
manda al Giordano».
Egli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò».
E procedettero insieme.
Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono di fronte,
a distanza; loro due si fermarono al Giordano.
Elìa prese il suo mantello, l’arrotolò e percosse le acque, che si divisero di qua
e di là; loro due passarono sull’asciutto.
Appena furono passati, Elìa disse a Elisèo: «Domanda che cosa io debba fare
per te, prima che sia portato via da te».
Elisèo rispose: «Due terzi del tuo spirito siano in me».
Egli soggiunse: «Tu pretendi una cosa difficile!
Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà».
Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli
di fuoco si interposero fra loro due.
Elìa salì nel turbine verso il cielo.
Elisèo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, carro d'Israele e suoi destrieri!».
E non lo vide più.
Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi.
Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elìa, e tornò indietro, fermandosi
sulla riva del Giordano.
Prese il mantello, che era caduto a Elìa, e percosse le acque, dicendo: «Dove
è il Signore, Dio di Elìa?».
Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là,
ed Elisèo le attraversò.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6.16-18) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la
vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti
non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno
gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto,
ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli
delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente, In verità io
vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre
tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono
un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente
non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo,
che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Quante volte i nostri comportamenti derivano dal giudizio altrui!
Quante volte nella giornata facciamo o diciamo delle cose ben attenti a come
saremo giudicati da chi amiamo!
È normale che sia così ma Gesù ci chiede, nella fede, nel rapporto con Dio, di
assumere un atteggiamento completamente diverso, di praticare la giustizia,
l’elemosina, la preghiera e il digiuno lontano dagli sguardi altrui, avendo in
mente solo la presenza del Signore.
Il nostro mondo non considera la discrezione e la sobrietà come valori; il Maestro
ci ricorda che l’umiltà è essenziale per poter accedere al mondo di Dio, un’umiltà
autentica, non depressa, la consapevolezza del proprio valore e dei propri limiti
con asciutezza e disincanto, senso dell’ironia e bonomia.
Davanti a Dio non abbiamo bisogno di essere di maniera, diversi da quello che siamo.
Possiamo essere noi stessi con tutti i nostri limiti, senza paura di apparire sgraditi
ai suoi occhi.
Non siamo mai sgraditi al Signore, amici, neanche quando siamo nel peccato,
perciò, offriamogli le nostre debolezze, le imperfezioni, il nostro nulla, attraverso
la nostra preghiera, Lui le saprà esaltare attraverso il suo amore.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.