giovedì 18 gennaio 2024

Il Vangelo del Venerdì 19 Gennaio 2024

 

Della 2° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Mario, Marta, Abaco

e Audiface, martiri a Roma.

Prima lettura.

Non stenderò la mano su di lui, perché

egli è il consacrato del Signore.

Dal primo libro di Samuèle (24,3-21)

In quei giorni, Saul scelse tremila uomini

valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca

di Davide e dei suoi uomini di fronte

alle Rocce dei Caprioli.

Arrivò ai recinti delle greggi lungo la

strada, ove c'era una caverna.

Saul vi entrò per coprire i suoi piedi,

mentre Davide e i suoi uomini se ne

stavano in fondo alla caverna.

Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco

il giorno in cui il Signore ti dice: "Vedi,

pongo nelle tue mani il tuo nemico:

trattalo come vuoi"».

Davide si alzò e tagliò un lembo del

mantello di Saul, senza farsene accorgere.

Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide

si sentì battere il cuore per aver tagliato

un lembo del mantello di Saul.

Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il

Signore dal fare simile cosa al mio signore,

al consacrato del Signore, dallo stendere

la mano su di lui, perché è il consacrato

del Signore».

Davide a stento dissuase con le parole i

suoi uomini e non permise loro che si

avventassero contro Saul.

Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.

Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla

grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore!».

Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò

con la faccia a terra e si prostrò.

Davide disse a Saul: «Perché ascolti la voce

di chi dice: "Ecco, Davide cerca il tuo male"?

Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno

visto che il Signore ti aveva messo oggi

nelle mie mani nella caverna; mi si diceva

di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho

detto: "Non stenderò le mani sul mio signore,

perché egli è il consacrato del Signore".

Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo

mantello nella mia mano: quando ho staccato

questo lembo dal tuo mantello nella caverna,

non ti ho ucciso.

Riconosci dunque e vedi che non c'è in

me alcun male né ribellione, né ho peccato

contro di te; invece tu vai insidiando la mia

vita per sopprimerla.

Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia

giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la

mia mano non sarà mai contro di te.

Come dice il proverbio antico: "Dai

malvagi esce il male, ma la mia mano

non sarà contro di te".

Contro chi è uscito il re d'Israele?

Chi insegui?

Un cane morto, una pulce.

Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te,

veda e difenda la mia causa e mi liberi

dalla tua mano».

Quando Davide ebbe finito di rivolgere a

Saul queste parole, Saul disse: «È questa

la tua voce, Davide, figlio mio?».

Saul alzò la voce e pianse.

Poi continuò rivolto a Davide: «Tu sei

più giusto di me, perché mi hai reso il

bene, mentre io ti ho reso il male.

Oggi mi hai dimostrato che agisci bene

con me e che il Signore mi aveva

abbandonato nelle tue mani e tu non

mi hai ucciso.

Quando mai uno trova il suo nemico e

lo lascia andare sulla buona strada?

Il Signore ti ricompensi per quanto hai

fatto a me oggi.

Ora, ecco, sono persuaso che certamente

regnerai e che sarà saldo nelle tue mani

il regno d'Israele».

Parola di Dio.

Vangelo.

Chiamò a sé quelli che voleva

perché stessero con lui.

Dal Vangelo secondo Marco (3,13-19) anno pari.

In quel tempo, Gesù salì sul monte,

chiamò a sé quelli che voleva ed essi

andarono da lui.

Ne costituì Dodici-che chiamò apostoli-,

perché stessero con lui e per mandarli a

predicare con il potere di scacciare i demòni.

Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale

impose il nome di Pietro, poi Giacomo,

figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di

Giacomo, ai quali diede il nome di

Boanèrghes, cioè "figli del tuono";

e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo,

Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo,

Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda

Iscariota, il quale poi lo tradì.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù sceglie dei collaboratori, vuole

delle persone che stiano con Lui.

Non sono i discepoli a scegliersi il Maestro,

ma il Maestro sceglie i suoi discepoli,

inventa la Chiesa.

Cos’è la Chiesa?

Una multinazionale del sacro, un

Rotary Club dei cattolici?

Una holding dei bamboccioni?

No; Gesù ha le idee chiare; la Chiesa è

un gruppo di persone diverse, affatto

perfette (leggete la lista!) che vivono

l’esperienza di essere chiamati e amati,

per restare col Signore, per predicare

e cacciare i demoni.

Siamo discepoli anzitutto per dimorare

con Cristo, per frequentare la sua Parola

nella preghiera e nella meditazione.

Siamo suoi discepoli per raccontare ad

ogni uomo il vero volto di Dio.

Siamo suoi discepoli per potere cacciare

i demoni che affliggono le nostre coscienze

e la nostra modernità.

Questi sono i tre aspetti che ci identificano

come comunità, che dovrebbero essere la

cartina al tornasole per verificare la

cattolicità delle nostre comunità e dei

nostri movimenti.

Torniamo all’essenziale, amici,

facciamo in modo che l’esperienza

che ci accomuna rimotivi e rifondi

le nostre comunità.

Senza ansie di perfezione, per favore,

gli apostoli che sono chiamati, come

san Paolo, sono tutt’altro che persone

realizzate e pie; il loro dimorare con

Cristo e la preghiera, li farà diventare,

infine, trasparenza di Dio.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.