Della 4° settimana del Tempo Ordinario.
Sant’Agata, vergine
e martire.
Prima lettura dalla lettera
agli Ebrei (13,1-8)
Fratelli, l'amore
fraterno resti saldo. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni,
praticandola, senza
saperlo hanno accolto degli angeli.
Ricordatevi dei
carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli
che sono maltrattati,
perché anche voi avete un corpo.
Il matrimonio sia
rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia.
I fornicatori e gli
adùlteri saranno giudicati da Dio.
La vostra condotta sia
senza avarizia; accontentatevi di quello che avete,
perché Dio stesso ha
detto: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò».
Così possiamo dire con
fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura.
Che cosa può farmi
l'uomo?».
Ricordatevi dei vostri
capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio.
Considerando
attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede.
Gesù Cristo è lo
stesso ieri e oggi e per sempre!
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
(6,14-19) anno dispari.
In quel tempo, il re
Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso.
Si diceva: «Giovanni
il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi».
Altri invece dicevano:
«È Elìa».
Altri ancora dicevano:
«È un profeta, come uno dei profeti».
Ma Erode, al sentirne
parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto
decapitare, è
risorto!».
Proprio Erode,
infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in
prigione a causa di
Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata.
Giovanni infatti
diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello».
Per questo Erodìade lo
odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode
temeva Giovanni,
sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo
restava molto
perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno
propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un
banchetto per i più
alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito
e i notabili della
Galilea.
Entrata la figlia
della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali.
Allora il re disse
alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò».
E le giurò più volte:
«Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà
del mio regno».
Ella uscì e disse alla
madre: «Che cosa devo chiedere?».
Quella rispose: «La
testa di Giovanni il Battista».
E subito, entrata di
corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi
dia adesso, su un
vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re, fattosi molto
triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle
opporle un rifiuto.
E subito il re mandò
una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni.
La guardia andò, lo
decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio,
la diede alla
fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre.
I discepoli di
Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo
posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Ci sono dei potenti, ieri e oggi,
che pensano di avere la Storia fra le mani, che si
illudono di contare, di pesare,
di determinare il destino degli uomini.
E, purtroppo, a volte accade
proprio così; la storia è piena di dittatori, di demagoghi,
di violenti che pensano di
cambiare il corso degli eventi a partire dalle proprie
intuizioni politiche e sociali.
Re e vassalli, tutti convinti di
passare alla storia.
Come Erode Antipa, il figlio
incapace di Erode il grande, fratello di Filippo e Archelao.
A lui è toccata la Galilea e un
titolo che non ha nulla a che vedere con la potenza
del padre despota.
Roma stessa gli toglierà ogni
incarico a causa della sua condotta violenta e finirà
i suoi giorni in esilio nelle
Gallie.
Per un attimo Erode sembra essere
attirato dalla cruda predicazione del Battista
che non ha paura di condannare la
sua condotta morale; Erode ha come amante
sua nuora e non pare
preoccuparsene!
La storia la conosciamo; storia
di un re pavido che si fa manipolare da una donna
gelosa e dalla paura di perdere
la faccia davanti agli ospiti.
Piccolo despota che pensa di
uccidere il più grande dei profeti e che, invece,
viene ricordato dalla storia solo
grazie a Giovanni il precursore.
Purtroppo, ancora oggi ci sono di
questi personaggi, anche fra gli uomini di Chiesa,
impariamo a conoscerli ed a
evitarli, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.