mercoledì 2 ottobre 2024

Il Vangelo del Giovedì 3 Ottobre 2024

 

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

San Gerardo di Brogne, abate.

Prima Lettura

Io so che il mio redentore è vivo!

Dal libro di Giobbe (19,21-27b)

Giobbe disse: «Pietà, pietà di me, almeno

voi, amici miei, perché la mano di Dio

mi ha percosso!

Perché vi accanite contro di me, come

Dio, e non siete mai sazi della mia carne?

Oh, se le mie parole si scrivessero,

se si fissassero in un libro,

fossero impresse con stilo di ferro e con

piombo, per sempre s’incidessero sulla roccia!

Io so che il mio redentore è vivo e che,

ultimo, si ergerà sulla polvere!

Dopo che questa mia pelle sarà strappata

via, senza la mia carne, vedrò Dio.

Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo

contempleranno e non un altro».

Parola di Dio.

Vangelo

La vostra pace scenderà su di lui.

Dal Vangelo secondo Luca (10,1-12) anno pari.

In quel tempo, il Signore designò altri

settantadue e li inviò a due a due davanti a

sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante,

ma sono pochi gli operai!

Pregate dunque il signore della messe,

perché mandi operai nella sua messe!

Andate: ecco, vi mando come agnelli in

mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca,

né sandali e non fermatevi a salutare

nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima

dite: “Pace a questa casa!”.

Se vi sarà un figlio della pace, la vostra

pace scenderà su di lui, altrimenti

ritornerà su di voi.

Restate in quella casa, mangiando e

bevendo di quello che hanno, perché chi

lavora ha diritto alla sua ricompensa.

Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi

accoglieranno, mangiate quello che vi

sarà offerto, guarite i malati che vi si

trovano, e dite loro: “È vicino a voi

il regno di Dio”.

Ma quando entrerete in una città e non vi

accoglieranno, uscite sulle sue piazze e

dite: “Anche la polvere della vostra città,

che si è attaccata ai nostri piedi, noi la

scuotiamo contro di voi; sappiate però

che il regno di Dio è vicino”.

Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà

trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Per la seconda volta Luca parla di missione

e questa volta a proposito di un gruppo

numeroso di discepoli che richiamano

i settanta anziani chiamati a sostenere

Mosè nella gestione della giustizia del

popolo di Israele.

Come a dire che la missione non è affare

di discepoli specializzati, non richiede un

patentino speciale ma è la dimensione

abituale di ogni discepolo.

O siamo missionari là dove viviamo,

cioè capaci, con la nostra vita, di dire

Cristo, o non siamo Chiesa.

Come quando ci innamoriamo e tutti si

accorgono dello stato euforico che stiamo

vivendo, così il discepolo che vive il

Vangelo lo comunica prima con la sua

quotidianità che con le parole.

E Gesù spiega il modo di annunciare;

non da navigatori solitari ma in coppia,

cioè in comunione perché la Chiesa non

è composta da leader carismatici ma da

fratelli, senza grandi mezzi o strutture

(anche se la storia ce ne ha consegnati

tanti occorre avere il coraggio di

sbarazzarsi di ciò che non è utile al

Regno!), condividendo fino in fondo

le gioie e le speranze di coloro che

evangelizziamo.

Il volto di Chiesa che dobbiamo ancora

completare parte proprio dalla

consapevolezza che dobbiamo tornare

a dire il Cristo a coloro che pensano di

conoscerlo, non sarà facile, amici, ma

aiutati dalla preghiera ce la possiamo fare!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.