Della 4° settimana di Avvento.
San Pietro Canisio,
Sacerdote e Dottore della Chiesa.
Prima Lettura
Ecco, l'amato mio
viene saltando per i monti.
Dal Cantico dei cantici
(2,8-14)
Una voce! L'amato mio!
Eccolo, viene saltando
per i monti, balzando per le colline.
L'amato mio somiglia a
una gazzella o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta dietro
il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate.
Ora l'amato mio prende
a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco,
l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono
apparsi nei campi, il
tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora
si fa sentire nella
nostra campagna.
Il fico sta maturando
i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia, mia
bella, e vieni, presto!
O mia colomba, che
stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso, fammi
sentire la tua voce, perché la tua voce è soave,
il tuo viso è incantevole».
Parola di Dio.
Vangelo
A che debbo che la
madre del mio Signore venga a me?
Dal Vangelo secondo
Luca (1,39-45) anno pari.
In quei giorni Maria
si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa,
in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa,
salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe
udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata
di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta
tu fra le donne e
benedetto il frutto del tuo grembo!
A che cosa devo che la
madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo
saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato
di gioia nel mio
grembo.
E beata colei che ha
creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
L’angelo se n’è andato, si è
allontanato.
No, non è un’annotazione
cronologica, non è una inutile descrizione o un
particolare insignificante quello
che ci consegna Luca.
L’angelo è partito, fine delle
apparizioni, fine del sostegno angelico,
fine dello straordinario.
Come si sarà svegliata, Maria, il
giorno dopo l’annuncio?
Cosa avrà detto? Cosa avrà
pensato?
Cos'era successo il giorno prima?
Un’allucinazione? Una follia? O
tutto è reale?
Maria si sfiora il ventre con
delicatezza.
Troppe le cose che
tumultuosamente le attraversano la mente.
E Giuseppe?
Col passare dei giorni tutto si
semplifica, Giuseppe viene, in gran segreto
e le parla di sogni, di
decisioni, di salvezza.
Non può essere casuale.
Allora decidono di fare l’unica
cosa sensata; vogliono capire se e quanto
è vero ciò che sta accadendo.
Partono; il cuore in agitazione.
E se Elisabetta non aspettasse
nessun bimbo?
Eccoli, ora, nel cortile di casa;
Giuseppe scarica il somarello mentre la
vecchia cugina esce dalla porta
di casa, asciugandosi le mani nel grembiule.
Le due donne si guardano, in
silenzio.
È Elisabetta, ora, a parlare.
Ma come hai fatto a credere così
tanto, piccola Maria!
Vero, come hai fatto, Maria a
credere!
Insegna anche a noi come dobbiamo
fare a credere veramente; noi però,
dobbiamo farci aiutare dalla la
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.