giovedì 30 luglio 2020

Il Vangelo del Venerdì 31 Luglio 2020


Della 17° settimana del Tempo Ordinario.
Sant'Ignazio di Loyola, Sacerdote
Prima lettura dal libro del profeta Geremia (26,1-9)
All'inizio del regno di Ioiakìm, figlio di Giosìa, re di Giuda, fu rivolta a
Geremìa questa parola da parte del Signore:
«Così dice il Signore: Va' nell'atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le
città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che
ti ho comandato di annunciare loro; non tralasciare neppure una parola.
Forse ti ascolteranno e ciascuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso
mi pentirò di tutto il male che pensavo di fare loro per la malvagità delle loro azioni.
Tu dunque dirai loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete
secondo la legge che ho posto davanti a voi e se non ascolterete le parole dei profeti,
miei servi, che ho inviato a voi con assidua premura, ma che voi non avete ascoltato,
io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città una maledizione
per tutti i popoli della terra».
I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremìa che diceva queste parole nel
tempio del Signore.
Ora, quando Geremìa finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto
il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo arrestarono dicendo: «Devi morire!
Perché hai predetto nel nome del Signore: "Questo tempio diventerà come Silo
e questa città sarà devastata, disabitata"?».
Tutto il popolo si radunò contro Geremìa nel tempio del Signore.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (13,54-58) anno pari.
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la
gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?
Non è costui il figlio del falegname?
E sua madre, non si chiama Maria?
E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?
Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».
Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua
patria e in casa sua».
E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Nei Vangeli, Gesù è conosciuto con il mestiere trasmessogli dal padre, quello
di carpentiere abile nella lavorazione del legno ma capace, come si usava allora,
di fare altri lavori inerenti all’edilizia.
Stupisce il fatto che Dio abbia lavorato con le sue mani, scegliendo un’occupazione
impegnativa, da artigiano appunto, che ha svolto per gran parte della sua vita.
Nella Bibbia il lavoro dell’uomo aiuta Dio a completare la Creazione, diventa
il modo che l’uomo ha di assomigliare al Dio artigiano che costruisce il Cosmo.
Lavorare perciò, dona a noi la dimensione della dignità prima ancora che garantirci
il sostentamento col guadagno.
Oggi è il profitto a determinare la validità di un lavoro e le scelte, a volte drammatiche, dell’economia che, come vediamo, finiscono col determinare anche le scelte politiche.
Riappropriamoci del lavoro così come l’ha voluto Dio, anche se non sarà facile,
ma la preghiera ci può aiutare!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.