lunedì 1 febbraio 2021

Il Vangelo del Martedì 2 Febbraio 2021

 

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.

Presentazione del Signore, Candelora.

Prima lettura dal libro del profeta Malachìa (3,1-4)

Così dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la

via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e

l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.

Chi sopporterà il giorno della sua venuta?

Chi resisterà al suo apparire?

Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.

Siederà per fondere e purificare l'argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà

come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'offerta secondo giustizia.

Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei

giorni antichi, come negli anni lontani».

Parola di Dio.

Prima lettura dalla lettera agli Ebrei (2,14-18)

Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo

ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della

morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte,

erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.

Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura.

Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote

misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare

i peccati del popolo.

Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente,

egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (2,22-40) anno dispari.

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge

di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo

al Signore-come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà

sacro al Signore»-e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani

colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che

aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.

Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza

prima aver veduto il Cristo del Signore.

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino

Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra

le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del

tuo popolo, Israele».

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.

Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta

e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione-e anche a te

una spada trafiggerà l'anima-, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.

Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo

matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni.

Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni 

e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio 

e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno

in Galilea, alla loro città di Nàzaret.

Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Nel passato in questa giornata si benedivano i ceri che avrebbero illuminato

le chiese durante l’anno, per ricordare la profezia di Simeone che vede in

Gesù la luce che illumina le genti.

Ha visto una coppia di giovani paesani del Nord, il vecchio Simeone.

È abituato a frequentare il tempio, ne ha viste di tutti i colori fra gli uomini di

religione e i pii devoti.

Ha visto il tempio crescere con l’orgoglio di un popolo e di una rinata classe

sacerdotale, giorno dopo giorno, è purtroppo diventata arroganza di chi vuole

manipolare Dio.

Ora è deluso e stanco, rassegnato e cinico come solo gli anziani sanno essere.

Eppure quella giovane coppia lo attira, lo inquieta, lo interroga.

E se fosse tutto così semplice?

Se il Messia venisse non come tutti se lo aspettavano, fra i tuoni e i fulmini,

a sconfiggere i nemici, ma nella banalità del quotidiano, figlio fra i figli,

povero fra i poveri?

Vacilla, ora, Simeone. Non capisce.

Socchiude gli occhi e intuisce.

Sente lo Spirito spalancargli la mente e il cuore.

Ora una lacrima scende dai suoi occhi stanchi. Vede.

Vede ciò che gli altri non vedono; la Luce che illumina la Storia. E la storia.

Oggi preghiamo per avere quella luce, per lasciare che il Signore vinca ogni

nostra resistenza.

E affidiamo al Signore i fratelli e le sorelle che hanno consacrato al Signore la

loro vita e che oggi ricordano quell’affidamento, aiutandoli con la nostra preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.