martedì 2 aprile 2024

Il Vangelo del Mercoledì 3 Aprile 2024

 

Mercoledì fra l’Ottava di Pasqua.

San Sisto I, papa.

Prima lettura.

Dagli Atti degli Apostoli (3,1-10)

Pietro e Giovanni salivano al tempio per

la preghiera delle tre del pomeriggio.

Qui di solito veniva portato un uomo,

storpio fin dalla nascita; lo ponevano

ogni giorno presso la porta del tempio

detta Bella, per chiedere l'elemosina a

coloro che entravano nel tempio.

Costui, vedendo Pietro e Giovanni che

stavano per entrare nel tempio, li pregava

per avere un'elemosina.

Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro

insieme a Giovanni disse: "Guarda

verso di noi".

Ed egli si volse a guardarli, sperando

di ricevere da loro qualche cosa.

Pietro gli disse: "Non possiedo né argento né

oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di

Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!".

Lo prese per la mano destra e lo sollevò.

Di colpo i suoi piedi e le caviglie si

rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise

a camminare; ed entrò con loro nel tempio

camminando, saltando e lodando Dio.

Tutto il popolo lo vide camminare e lodare

Dio e riconoscevano che era colui che

sedeva a chiedere l'elemosina alla porta

Bella del tempio, e furono ricolmi di

meraviglia e stupore per quello che

gli era accaduto.

Parola di Dio.

Vangelo.

Dal Vangelo secondo Luca (24,13-35) anno pari.

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro

erano in cammino per un villaggio di

nome Èmmaus, distante circa undici

chilometri da Gerusalemme, e conversavano

tra loro di tutto quello che era accaduto.

Mentre conversavano e discutevano insieme,

Gesù in persona si avvicinò e camminava

con loro.

Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.

Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi

discorsi che state facendo tra voi lungo

il cammino?".

Si fermarono, col volto triste; uno di loro,

di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei

forestiero a Gerusalemme!

Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?".

Domandò loro: "Che cosa?".

Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il

Nazareno, che fu profeta potente in opere

e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;

come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità

lo hanno consegnato per farlo condannare

a morte e lo hanno crocifisso.

Noi speravamo che egli fosse colui che

avrebbe liberato Israele; con tutto ciò,

sono passati tre giorni da quando queste

cose sono accadute.

Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno

sconvolti; si sono recate al mattino alla

tomba e, non avendo trovato il suo corpo,

sono venute a dirci di aver avuto anche

una visione di angeli, i quali affermano

che egli è vivo.

Alcuni dei nostri sono andati alla tomba

e hanno trovato come avevano detto le

donne, ma lui non l'hanno visto".

Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere

in tutto ciò che hanno detto i profeti!

Non bisognava che il Cristo patisse queste

sofferenze per entrare nella sua gloria?".

E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti,

spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Quando furono vicini al villaggio dove

erano diretti, egli fece come se dovesse

andare più lontano.

Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché

si fa sera e il giorno è ormai al tramonto".

Egli entrò per rimanere con loro.

Quando fu a tavola con loro, prese il pane,

recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.

Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.

Ma egli sparì dalla loro vista.

Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva

forse in noi il nostro cuore mentre egli

conversava con noi lungo la via, quando

ci spiegava le Scritture?".

Partirono senza indugio e fecero ritorno

a Gerusalemme, dove trovarono riuniti

gli Undici e gli altri che erano con loro,

i quali dicevano: "Davvero il Signore è

risorto ed è apparso a Simone!".

Ed essi narravano ciò che era accaduto

lungo la via e come l'avevano riconosciuto

nello spezzare il pane.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Pietro e Giovanni, per la prima volta, sperimentano

la potenza contenuta nel nome di Gesù e la forza

di guarigione che emana dalla fede nella Sua

persona; credere in Gesù non significa per loro

prestare fede ad un nome, quanto avere fiducia

nella sua promessa che Egli, per sempre risorto,

starà accanto ai suoi accompagnandoli nel cammino.

Anche noi possiamo vedere miracoli ben più

grandi di questo, a patto di credere che, anche

nel buio e nel silenzio, la presenza rassicurante

del Risorto ci conforta e ci sprona ad andare avanti.

Come fece anche con i discepoli di Emmaus.

Ai discepoli di Emmaus Gesù fa compiere un

cammino verso la luce, che li porterà ad aprire

gli occhi su di Lui allo spezzare del pane.

Gesù si presenta come un viandante, ma essi

sapranno riconoscere la sua presenza soltanto dopo.

Il cuore sa vedere al di là delle apparenze, perché

essi hanno sperimentato nelle parole del misterioso

pellegrino un’unzione che ha fatto ardere il loro

spirito, così come solo il Maestro sapeva fare.

Lasciamoci accompagnare anche noi da Lui, per

sperimentare la gioia della sua presenza quando

scende la sera.

E il buio della sera, aiutandoci con la preghiera,

riusciremo a riempirlo di luce.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.