mercoledì 12 maggio 2021

Il Vangelo del Giovedì 13 Maggio 2021

 

Della 6° settimana del Tempo di Pasqua.

Prima Lettura

Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga.

Dagli Atti degli Apostoli (18,1-8)

In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.

Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia,

con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei.

Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava.

Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende.

Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.

Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto

alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo.

Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti,

disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente.

D’ora in poi me ne andrò dai pagani».

Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che

venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga.

Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia;

e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.

Parola di Dio.

Vangelo

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

Dal Vangelo secondo Giovanni (16,16-20) anno dispari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più;

un poco ancora e mi vedrete».

Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco

e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?».

Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla?

Non comprendiamo quello che vuol dire».

Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché

ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”?

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà.

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La gioia cristiana non è solo un’emozione.

Sono fuggevoli le emozioni; pensi che possano colmare il cuore e, quando meno

te lo aspetti, scompaiono!

Se la gioia fosse solo un’emozione saremmo condannati all’infelicità.

La gioia cristiana è una presa di consapevolezza, la fine di un lungo percorso,

una scelta talvolta faticosa, una vera e propria conversione.

La gioia cristiana è una tristezza superata.

Sono spaesati, i discepoli; pensano che tutto vada bene, il Signore è con loro,

con Lui hanno scoperto un mondo nuovo; cosa c’è da sapere di meglio, di più?

Il mondo sta per crollare e loro non lo sanno, non lo immaginano, i discorsi

del Signore appaiono cupi, incomprensibili.

Sono invece un vano tentativo per prepararli a quanto sta per accadere.

Dovranno passare attraverso il penoso scandalo della croce per giungere, infine,

liberi e rinnovati al mattino di Pasqua.

Anche noi, in questi mesi, siamo stati chiamati ad abbandonare il sepolcro, l’origine

di ogni dolore, di ogni sofferenza, per seguire le tracce fuggevoli e lievi del Risorto.

Animo, cercatori di Dio!

La gioia che cerchiamo è una tristezza che si trasforma, che supera l’emozione per

diventare sguardo sulla vita, sicuramente non sarà facile, solo la preghiera ci può aiutare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.