venerdì 10 gennaio 2025

Il Vangelo del Sabato 11 Gennaio 2025

 

Feria Propria del 11 Gennaio dopo l’Epifania.

Santo Bambino di Praga, statuetta lignea.

Prima Lettura.

Lo Spirito, l’acqua e il sangue.

Dalla prima lettera di san

Giovanni apostolo (5,5-13)

Carissimi, chi è che vince il mondo se

non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?

Egli è colui che è venuto con acqua e

sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua

soltanto, ma con l’acqua e con il sangue.

Ed è lo Spirito che dà testimonianza,

perché lo Spirito è la verità.

Poiché tre sono quelli che danno

testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il

sangue, e questi tre sono concordi.

Se accettiamo la testimonianza degli

uomini, la testimonianza di Dio è

superiore: e questa è la testimonianza

di Dio, che egli ha dato riguardo al

proprio Figlio.

Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa

testimonianza in sé. Chi non crede a Dio,

fa di lui un bugiardo, perché non crede

alla testimonianza che Dio ha dato

riguardo al proprio Figlio.

E la testimonianza è questa: Dio ci ha

donato la vita eterna e questa vita è

nel suo Figlio.

Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha

il Figlio di Dio, non ha la vita.

Questo vi ho scritto perché sappiate che

possedete la vita eterna, voi che credete

nel nome del Figlio di Dio.

Parola di Dio.

Vangelo.

Immediatamente la lebbra

scomparve da lui.

Dal Vangelo secondo

Luca (5,12-16) anno dispari.

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una

città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo

vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo:

«Signore, se vuoi, puoi purificarmi».

Gesù tese la mano e lo toccò dicendo:

«Lo voglio, sii purificato!».

E immediatamente la lebbra

scomparve da lui.

Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’

invece a mostrarti al sacerdote e fa’

l’offerta per la tua purificazione,

come Mosè ha prescritto,

a testimonianza per loro».

Di lui si parlava sempre di più, e folle

numerose venivano per ascoltarlo e

farsi guarire dalle loro malattie.

Ma egli si ritira e va in luoghi

deserti a pregare.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

La lebbra è anzitutto la malattia della

povertà e della solitudine.

In un mondo con scarse conoscenze

mediche, il contagio era evitato solo con

l’allontanamento del malato che, di

conseguenza, non poteva più avere

contatti con i famigliari e doveva girare

urlando a tutti la sua malattia per

tenerli a distanza.

Una situazione di abbandono e di

degrado, di solitudine e di rabbia.

Mi ricorda un po la situazione che

abbiamo passato con il Covid!

Un lebbroso si sentiva ed era considerato

abbandonato da Dio.

Peggio; un peccatore che si era meritato

quel destino straziante.

Roso dai sensi di colpa, dalla rabbia, un

lebbroso consumava la sua vita nella

sopravvivenza quotidiana, con l’unica

speranza di ottenere un miracolo da

colui che l’aveva ridotto in quello stato.

Ma Gesù non la pensa così.

Non ha paura di toccare il lebbroso.

E non è Lui a contagiarsi, ma il

lebbroso a guarire.

Gesù lo invita ad osservare le prescrizioni

rituali; il sacerdote fungeva anche da

ufficiale sanitario e doveva certificare

l’avvenuta guarigione.

E, come abbiamo già visto, Gesù impone

il silenzio; non vuole essere scambiato

per uno dei tanti guru che promettono

improbabili guarigioni.

Gesù opera, prega e guarisce per

annunciare il Regno di Dio, per

invitare alla conversione, e la

guarigione, in questo senso, è un

segno della presenza del Messia.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.