mercoledì 14 febbraio 2024

Il Vangelo del Giovedì 15 Febbraio 2024

 

Del Giovedì dopo le Ceneri.

Santi Faustino e Giovita, martiri.

Prima lettura.

Io pongo oggi davanti a te la

benedizione e la maledizione.

Dal libro del Deuteronòmio (30,15-20)

Mosè parlò al popolo e disse: «Vedi,

io pongo oggi davanti a te la vita e il

bene, la morte e il male.

Oggi, perciò, io ti comando di amare

il Signore, tuo Dio, di camminare per

le sue vie, di osservare i suoi comandi,

le sue leggi e le sue norme, perché tu

viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio,

ti benedica nella terra in cui tu stai per

entrare per prenderne possesso.

Ma se il tuo cuore si volge indietro e se

tu non ascolti e ti lasci trascinare a

prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli,

oggi io vi dichiaro che certo perirete,

che non avrete vita lunga nel paese in

cui state per entrare per prenderne

possesso, attraversando il Giordano.

Prendo oggi a testimoni contro di voi il

cielo e la terra: io ti ho posto davanti la

vita e la morte, la benedizione e

la maledizione.

Scegli dunque la vita, perché viva tu e la

tua discendenza, amando il Signore, tuo

Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti

unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua

longevità, per poter così abitare nel paese

che il Signore ha giurato di dare ai tuoi

padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».

Parola di Dio.

Vangelo.

Chi perderà la propria vita

per causa mia, la salverà.

Dal Vangelo secondo Luca (9,22-25) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto,

essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei

sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e

risorgere il terzo giorno».

Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole

venire dietro a me, rinneghi se stesso,

prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

Chi vuole salvare la propria vita, la perderà,

ma chi perderà la propria vita per causa

mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha

un uomo che guadagna il mondo intero,

ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Investire bene, farsi i conti in tasca,

capire per cosa vivere e darsi da fare.

Così ha saputo fare Gesù, spendendo

la propria vita.

La croce che sarà al centro della nostra

riflessione quaresimale non è un orrendo

supplizio da cui fuggire, ma la suprema

testimonianza di un amore donato

con pienezza.

Il Signore ci chiede di prendere la croce,

cioè di assumere uno stile di vita che si

fa dono anche quando fa male donarsi,

provoca dolore.

La croce non è mai una prova che Dio

ci invia, spesso le croci che portiamo

ce le siamo create, e le levighiamo

ogni mattina.

Il dolore è da fuggire, specie quello inutile.

Da abbracciare, invece, è la logica con

cui Gesù ha trasformato la croce da

strumento di morte a testimonianza

di dono e di vita.

Quello di cui abbiamo anzitutto bisogno

è della conversione principale.

Dalla visione solitaria ed egoistica della

nostra vita ad una vita come dono di

noi stessi; facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.