Della 28° Domenica del Tempo Ordinario.
Sant’Edoardo III il
confessore, re d’Inghilterra.
Prima Lettura
Al confronto della
sapienza stimai
un nulla la
ricchezza.
Dal libro della
Sapienza (7,7-11)
Pregai e mi fu elargita
la prudenza,
implorai e venne in me
lo spirito
di sapienza.
La preferii a scettri
e a troni, stimai un
nulla la ricchezza al
suo confronto, non
la paragonai neppure a
una gemma
inestimabile, perché
tutto l'oro al suo
confronto è come un
po' di sabbia e come
fango sarà valutato di
fronte a lei l'argento.
L'ho amata più della
salute e della bellezza,
ho preferito avere lei
piuttosto che la luce,
perché lo splendore
che viene da lei
non tramonta.
Insieme a lei mi sono
venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una
ricchezza incalcolabile.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale dal
Sal 89 (90)
Ripetiamo. Saziaci,
Signore, con il tuo
amore: gioiremo per
sempre.
Insegnaci a contare i
nostri giorni
e acquisteremo un
cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino
a quando?
Abbi pietà dei tuoi
servi! R.
Saziaci al mattino con
il tuo amore:
esulteremo e gioiremo
per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i
giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui
abbiamo visto il male. R.
Si manifesti ai tuoi
servi la tua opera
e il tuo splendore ai
loro figli.
Sia su di noi la
dolcezza del Signore,
nostro Dio: rendi
salda per noi l'opera
delle nostre mani,
l'opera delle nostre
mani rendi salda. R.
Seconda Lettura
La parola di Dio
discerne i sentimenti
e i pensieri del
cuore.
Dalla lettera agli
Ebrei (4,12-13)
La parola di Dio è
viva, efficace e più
tagliente di ogni
spada a doppio taglio;
essa penetra fino al
punto di divisione
dell'anima e dello
spirito, fino alle
giunture e alle
midolla, e discerne
i sentimenti e i
pensieri del cuore.
Non vi è creatura che
possa nascondersi
davanti a Dio, ma
tutto è nudo e scoperto
agli occhi di colui al
quale noi dobbiamo
rendere conto.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in
spirito, perché
di essi è il regno dei
cieli. (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Vangelo
Vendi quello che
hai e seguimi.
Dal Vangelo secondo
Marco (10,17-30) anno B.
In quel tempo, mentre
Gesù andava per la
strada, un tale gli
corse incontro e,
gettandosi in
ginocchio davanti a lui,
gli domandò: «Maestro
buono, che cosa
devo fare per avere in
eredità la vita eterna?».
Gesù gli disse:
«Perché mi chiami buono?
Nessuno è buono, se
non Dio solo.
Tu conosci i
comandamenti: "Non uccidere,
non commettere adulterio,
non rubare,
non testimoniare il
falso, non frodare,
onora tuo padre e tua
madre"».
Egli allora gli disse:
«Maestro, tutte
queste cose le ho
osservate fin dalla
mia giovinezza».
Allora Gesù fissò lo
sguardo su di lui,
lo amò e gli disse:
«Una cosa sola ti
manca: va', vendi
quello che hai e dallo
ai poveri, e avrai un
tesoro in cielo;
e vieni! Seguimi!».
Ma a queste parole
egli si fece scuro in
volto e se ne andò
rattristato; possedeva
infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo
sguardo attorno, disse
ai suoi discepoli:
«Quanto è difficile, per
quelli che possiedono
ricchezze, entrare
nel regno di Dio!».
I discepoli erano
sconcertati dalle sue
parole; ma Gesù
riprese e disse loro: «Figli,
quanto è difficile
entrare nel regno di Dio!
È più facile che un
cammello passi per la
cruna di un ago, che
un ricco entri nel
regno di Dio».
Essi, ancora più
stupiti, dicevano tra
loro: «E chi può
essere salvato?».
Ma Gesù, guardandoli
in faccia, disse:
«Impossibile agli
uomini, ma non a Dio!
Perché tutto è
possibile a Dio».
Pietro allora prese a
dirgli: «Ecco, noi
abbiamo lasciato tutto
e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In
verità io vi dico: non
c'è nessuno che abbia
lasciato casa o
fratelli o sorelle o
madre o padre o figli
o campi per causa mia
e per causa del
Vangelo, che non
riceva già ora, in
questo tempo, cento
volte tanto in case
e fratelli e sorelle e
madri e figli e campi,
insieme a
persecuzioni, e la vita eterna
nel tempo che verrà».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Voglio avere vita piena, voglio
una vita
alla grande, non mi interessano
le mezze
misure, non mi adatto al galateo
con cui
mi state ingessando la vita.
Vivo una vita sola e la voglio
vivere
al massimo.
Non mi dire che bisogna tenere i
piedi
per terra, che devo cominciare a
mettere
la testa a posto, che è finito il
tempo
delle pazzie.
Non voglio limiti, non
m’interessa se è
una vita spericolata o piena di
guai,
io voglio vivere una vita piena.
Queste parole o simili, ma
sicuramente
questa decisione e questa
radicalità ha
espresso quel giovane a quel Gesù
che
passava in uno dei tanti viaggi
in giro
per la Palestina.
La frase del Vangelo; Maestro che
devo
fare per avere la vita eterna non
traduce
per noi oggi questo bisogno di
vita piena,
anzi la parola vita eterna, siamo
abituati
a sentircela dire solo ai
funerali, proprio
quando la vita non c’è più e la
fede
nel futuro vacilla.
Gesù dopo aver scandagliato nel
cuore
di questo giovane, dopo aver
chiarito che
si tratta di una domanda grossa
che si
può misurare solo con risposte
altrettanto
decise, lo guarda.
Uno sguardo che ti denuda, che ti
mette
di fronte a te stesso.
Uno sguardo che fa nascere in Gesù,
amore tenerissimo.
Come si fa a non voler bene a un
giovane
così deciso, che vede così chiaro
nella sua
vita, che va al nocciolo della
questione?
Come si fa a rispondere in
maniera
accomodante o addirittura a
ingannare?
Come si può trattare da pollo
un’aquila,
mettere occhiali neri a chi vuole
e può
guardare il sole.
E Gesù, allora, gli spara una
raffica di verbi.
Và vendi, regala, vieni e
seguimi.
E lui?
Non va, ma se ne torna indietro,
gira i
tacchi, non vende, ma si attacca
ancora
di più, non regala, ma si
seppellisce nella
tristezza, non ritorna, ma
s’allontana, non
lo segue si gira, ma resta
tremendamente triste.
Perché aveva il cuore fasciato da
se stesso,
prima di tutto, prima di tutti e
dai soldi.
La ricchezza ti
inchioda sempre, ti toglie
gli ideali, è comoda,
ma toglie sapore
alla vita.
Impossibile avere vita
piena da ricchi.
Solo Dio la può fare
riempire, compiendo
un miracolo, buona
Domenica Fausto.