Della 4° settimana di Quaresima.
San Ruperto,
vescovo.
Prima Lettura
Non si udranno più
voci di pianto e grida di angoscia.
Dal libro del profeta
Isaia (65,17-21)
Così dice il Signore: «Ecco,
io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà
più il passato, non
verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di
quello che sto per
creare, poiché creo Gerusalemme per la gioia, e il suo
popolo per il gaudio.
Io esulterò di
Gerusalemme, godrò del mio popolo.
Non si udranno più in
essa voci di pianto, grida di angoscia.
Non ci sarà più un
bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei
suoi giorni non giunga
alla pienezza, poiché il più giovane morirà a cento
anni e chi non
raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto.
Fabbricheranno case e
le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».
Parola di Dio.
Vangelo
Va', tuo figlio
vive.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (4,43-54) anno pari.
In quel tempo, Gesù
partì [dalla Samarìa] per la Galilea.
Gesù stesso infatti
aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella
propria patria.
Quando dunque giunse
in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto
tutto quello che aveva
fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti
erano andati alla
festa.
Andò dunque di nuovo a
Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino.
Vi era un funzionario
del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao.
Costui, udito che Gesù
era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli
chiedeva di scendere a
guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se
non vedete segni e prodigi, voi non credete».
Il funzionario del re
gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».
Gesù gli rispose:
«Va', tuo figlio vive».
Quell'uomo credette
alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre
scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».
Volle sapere da loro a
che ora avesse cominciato a star meglio.
Gli dissero: «Ieri,
un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato».
Il padre riconobbe che
proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive»,
e credette lui con
tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo
segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
L’evangelista Giovanni ci dice un
particolare apparentemente trascurabile;
egli ricorda che il miracolo
della guarigione del figlio del funzionario, avviene
dopo mezzogiorno.
È il momento in cui il sole
raggiunge il massimo splendore, così come la fede
di quest’uomo raggiunge la sua
pienezza, davanti alle parole di Gesù.
Egli non vede nessun segno
particolare e né il Signore sembra disposto a darglielo;
eppure, dietro questo
comportamento del Maestro, c’è la volontà di un cammino
pedagogico, che porta quest’uomo
alla pienezza della fede.
In altri termini, Gesù vuole che
l’uomo si fidi della sua Parola, e nient’altro.
L’uomo fa esattamente come Gesù
gli ha detto, e riceve il miracolo.
Se anche noi ci fidassimo
ciecamente della Parola di Gesù, vedremo miracoli ben
più grandi di questo, ed anche
noi verremmo lodati per la nostra fiducia in Lui.
Fidiamoci, amici, e preghiamo,
solo così vedremo i miracoli del Signore.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.