sabato 4 marzo 2023

Il Vangelo di Domenica 5 Marzo 2023

 

Della 2° Domenica di Quaresima.

Sant' Adriano di Cesarea, martire.

Prima Lettura

Vocazione di Abramo, padre del popolo di Dio.

Dal libro della Gènesi (12,1-4a)

In quei giorni, il Signore disse ad Abram:

«Vàttene dalla tua terra, dalla tua parentela

e dalla casa di tuo padre, verso la terra

che io ti indicherò.

Farò di te una grande nazione e ti benedirò,

renderò grande il tuo nome e possa tu

essere una benedizione.

Benedirò coloro che ti benediranno e

coloro che ti malediranno maledirò,

e in te si diranno benedette tutte le

famiglie della terra».

Allora Abram partì, come gli aveva

ordinato il Signore.

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale dal Sal 32 (33)

Ripetiamo. Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

Retta è la parola del Signore

e fedele ogni sua opera.

Egli ama la giustizia e il diritto;

dell'amore del Signore è piena la terra. R.

 

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,

su chi spera nel suo amore,

per liberarlo dalla morte

e nutrirlo in tempo di fame. R.

 

L'anima nostra attende il Signore:

egli è nostro aiuto e nostro scudo.

Su di noi sia il tuo amore, Signore,

come da te noi speriamo. R.

 

Seconda Lettura

Dio ci chiama e ci illumina.

Dalla seconda lettera di san

Paolo apostolo a Timòteo (1,8b-10)

Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con

me per il Vangelo.

Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati

con una vocazione santa, non già in base

alle nostre opere, ma secondo il suo

progetto e la sua grazia.

Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin

dall'eternità, ma è stata rivelata ora, con

la manifestazione del salvatore nostro

Cristo Gesù.

Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere

la vita e l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Dalla nube luminosa, si udì la voce

del Padre: «Questi è il mio Figlio,

l’amato: ascoltatelo!». (Cf. Mc 9,7)

 

Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo

Il suo volto brillò come il sole

Dal Vangelo secondo Matteo (17,1-9) anno A.

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro,

Giacomo e Giovanni suo fratello e li

condusse in disparte, su un alto monte.

E fu trasfigurato davanti a loro: il suo

volto brillò come il sole e le sue vesti

divennero candide come la luce.

Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia,

che conversavano con lui.

Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù:

«Signore, è bello per noi essere qui!

Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te,

una per Mosè e una per Elia».

Egli stava ancora parlando, quando una

nube luminosa li coprì con la sua ombra.

Ed ecco una voce dalla nube che diceva:

«Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho

posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».

All'udire ciò, i discepoli caddero con la

faccia a terra e furono presi da grande timore.

Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse:

«Alzatevi e non temete».

Alzando gli occhi non videro nessuno,

se non Gesù solo.

Mentre scendevano dal monte, Gesù

ordinò loro: «Non parlate a nessuno

di questa visione, prima che il Figlio

dell'uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Di quanta bellezza abbiamo bisogno per

sopravvivere a questa fine di civiltà?

Di quanta bellezza per lottare contro la

tentazione della disperazione, della

rassegnazione, al prevalere del timore?

Di quanta bellezza per credere ancora

che l’uomo sia il capolavoro

immaginato da Dio?

Seguendo Gesù nel deserto, in questo

cammino di Quaresima, vogliamo

risorgere nell’anima.

Per farlo siamo chiamati a lottare e

superare le tentazioni che continuamente

ci mettono alla prova.

La tentazione di vivere solo di pane, tutti

concentrati alla sopravvivenza e orientati

alla bramosia; la tentazione di cercare Dio

nei miracoli e nei segni eclatanti; la

tentazione di usare gli altri.

Come Gesù, brandendo come arma la

Parola di Dio, ci consegniamo al Padre

per capire che uomini e donne diventare.

Come nuovi Adamo ed Eva, vogliamo

configurarci a Cristo, prendere lui

come modello.

Per farlo dobbiamo avere i l coraggio di

lasciare la pianura della mediocrità

e salire sul Tabor.

Gesù sale sul Tabor per pregare, insieme

ad alcuni fra i suoi discepoli.

E lì, per la prima volta, lo vedono in

maniera diversa.

Vedono oltre le apparenze.

Vedono nel Maestro lo splendore del Padre.

Ne hanno bisogno, nel loro percorso di

vita interiore, per capire con chi hanno

veramente a che fare.

Ne hanno bisogno per ascoltare ciò

che ha da dire.

Ne hanno bisogno per capire che Gesù

e il Padre hanno un rapporto unico,

speciale, straordinario.

Ne hanno bisogno, anche se ancora non

lo sanno, per salire su altro promontorio,

fuori dalla città, il Golgota.

La nostra vita di fede è faticosa e

claudicante finché non sale sul Tabor.

Possiamo sforzarci ed eroicamente

imporci mille mortificazione ma se non

intravvediamo, almeno una volta nella

vita, la bellezza di Dio, non avremo in

noi stessi la motivazione per credere.

Io credo perché ho scoperto che Dio è bellissimo.

E non ho mai trovato nulla di più bello di Lui.

E, in Lui, riconosco la bellezza che mi avvolge.

Nelle persone, nelle situazioni, nella natura

debordante in mazzo a cui ho avuto la

fortuna di vivere.

E ciò che è bello è anche vero e buono,

in una sorta di circolo virtuoso che fa

cogliere ciò che abitualmente ci sfugge.

Appunto come i discepoli, abituati nel

vedere il Nazareno, stupiti nel

riconoscere in Lui altro.

È il nostro sguardo che cambia le

situazioni in cui ci troviamo a vivere.

Sul Tabor Pietro, Giacomo e Giovanni

vedono Gesù con sguardo nuovo.

La bellezza di Dio li travolge, per un attimo.

Tutti siamo chiamati a sperimentare la

bellezza di Dio, anche solo per una

volta nella vita.

Per farlo dobbiamo ritagliarci degli spazi

di silenzio, dedicarci del tempo, metterci

in sintonia con la natura.

Forse ci è capitato di essere invasi dalla

Bellezza; durante una preghiera

comunitaria, o di fronte allo spettacolo

di un tramonto o il sorriso di un neonato.

Attimi in cui tutto ci è chiaro,

evidente, trasparente.

L’uomo è fatto per la bellezza e della

bellezza si nutre ma, drammaticamente,

può usare della propria libertà per

sfigurare e stravolgere questa bellezza.

Quaresima è il tempo del combattimento,

dell’allenamento, del tornare a vedere.

Per farlo, come suggerisce il Padre,

dobbiamo ascoltare.

Ascoltare il Figlio, ascoltare la Parola,

ascoltare noi stessi, ascoltare ciò che di

bello ha da dire l’uomo, ogni uomo.

La bellezza è esperienza che

scaturisce dall’ascolto.

E la Quaresima è, appunto, il tempo dell’ascolto.

Ho passato quasi tutta mia vita,

e molte vicende avventurose.

Se sono cristiano, se ancora cerco,

dopo avere trovato, è solo perché

Dio è bellissimo.

Pensate che rivoluzione sarebbe se anche

solo noi, quelli che meditano la Parola,

che la prendono sul serio, vivessimo

questa settimana orientati alla bellezza

e al bene, al vero e al santo.

Una settimana in cui riconoscere ovunque

le tracce imperscrutabili di Dio,

luminosissima tenebra, nube che

tutto avvolge.

E vedere in noi, nelle persone che

incontreremo, nelle cose che faremo

il lato luminoso.

Se imparassimo ad ascoltare Dio che ci

chiama attraverso le cose.

Una sola settimana in cui fare del Tabor

la nostra condizione di vita.

Certo amici, è bello essere sul Tabor,

ed il mio Tabor, si chiama moglie, perché?,

ora che è ammalata e la devo accudire ed

assistere ogni giorno, mi sembra di essere

sul Tabor, dove guardandola negli occhi

vedo il Signore con tutta la sua Luce,

buona Domenica della Luce.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.