domenica 24 maggio 2015

Il Vangelo del Lunedì 25 Maggio 2015

1° Lettura dal libro del Siràcide (17,20-28)
Dal Vangelo secondo Marco (10,17-27) anno B.
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada,
un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio
davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa
devo fare per avere in eredità la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono?
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non
commettere adulterio, non rubare, non testimoniare
il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose
le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e
gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi
quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro
in cielo; e vieni! Seguimi!».
Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne
andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi
discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che
possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».
I discepoli erano sconcertati dalle sue parole;
ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto
è difficile entrare nel regno di Dio!
È più facile che un cammello passi per la cruna
di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro:
«E chi può essere salvato?».
Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse:
«Impossibile agli uomini, ma non a Dio!
Perché tutto è possibile a Dio».
Parola del Signore.
Per essere amici di Dio non bastano le buone
intenzioni; queste sono utili se si trasformano
in fatti e in scelte concrete.
Per essere più specifici, non si può pretendere
l’amicizia di Dio e la sua grazia se viviamo in
situazioni di peccato che creano in noi una
pericolosa incoerenza.
Dunque, il cammino cristiano si basa soprattutto
su il rifiuto di tutto ciò che Dio stesso rifiuta,
cioè il peccato.
Non solo, ma anche il rifiuto dell’egoismo
e del menefreghismo.
Come ci fa capire Gesù con questa Parabola.
Il tale di cui parla il Vangelo è rimasto spaventato
dal programma che gli  proponeva il Signore,
e per questo se ne va.
In realtà, il Signore ci dice il segreto per riuscire
in ogni impresa che abbia Dio come obbiettivo;
ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio.
Questo apre davvero tanti orizzonti nuovi dinanzi
a noi; quanti progetti di santità, quanti desideri
di bene e quante volte ci siamo detti che tutto ciò,
purtroppo, non fa per noi!
Invece, il Signore ci dice che quando pone un
desiderio nel cuore, ha già in mente la strada
perché si realizzi.
Ci sembra impossibile che ciò avvenga?
Leggiamo la vita di qualche santo; ci renderemo
conto che spesso erano persone ordinarie come noi.
Però esse hanno creduto davvero che Dio può fare
l’impossibile per amore nostro.
Per riuscirci bene, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.