Della 29° settimana del Tempo Ordinario.
Beato Giuseppe
Puglisi, presbitero.
Prima Lettura
Ora, liberati dal
peccato, siete stati fatti servi di Dio.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Romani (6,19-23)
Fratelli, parlo un
linguaggio umano a causa della vostra debolezza.
Come infatti avete
messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità,
per l’iniquità, così
ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia,
per la santificazione.
Quando infatti eravate
schiavi del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia.
Ma quale frutto
raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate?
Il loro traguardo
infatti è la morte.
Ora invece, liberati
dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la
vostra santificazione
e come traguardo avete la vita eterna.
Perché il salario del
peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in
Cristo Gesù, nostro
Signore.
Parola di Dio.
Vangelo
Non sono venuto a
portare pace sulla terra, ma divisione.
Dal Vangelo secondo
Luca (12,49-53) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla
terra, e quanto vorrei
che fosse già acceso!
Ho un battesimo nel
quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché
non sia compiuto!
Pensate che io sia
venuto a portare pace sulla terra?
No, io vi dico, ma
divisione.
D’ora innanzi, se in
una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro
due e due contro tre;
si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre
contro figlia e figlia
contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Molti pensano, anche fra i bravi
cattolici, che la fede sia una specie di gigantesco
sonnifero delle coscienze,
un’anestesia generale per farci diventare dei bravi
ragazzi, una specie di camicia di
forza che imprigiona gli istinti passionali
(peccaminosi ma tanto belli!).
E altri pensano, fra i
non-credenti, che i cristiani siano dei mezzi uomini e delle
mezze donne, delle persone
castrate e tremebonde, che parlano sommessamente
e con lo sguardo in basso.
Ora; cosa ha a che vedere questo
con la fortissima affermazione di Gesù?
Egli è venuto a portare il fuoco,
non il sonnifero!
La fede, come il fuoco, è calore,
luce, consumazione!
Certo, non tutti hanno un
temperamento passionale, e ci sta.
Ma ciò che il Signore dice è che
la fede è evento travolgente; come un
innamoramento, come la gioia di
diventare genitori (che oggi, purtroppo,
li vogliono chiamare,
genitore1 e genitore2; non so dove abbiano il cervello,
come la riuscita di un’impresa
attesa da anni.
Talmente intensa e forte da
aiutarci a sostenere le contraddizioni, le prese in giro,
le incomprensioni che proprio a
causa della fede, a volte dobbiamo affrontare.
Gli esegeti ci dicono che
probabilmente Luca descriveva una situazione che si
era venuta a creare nelle
primitive comunità (come al giorno d’oggi), ma quante
volte proprio le persone a noi
più vicine non capiscono la nostra fede!
Ed allora, preghiamo, perché
nelle nostre famiglie nelle nostre comunità
ci sia pace e serenità.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.