lunedì 14 aprile 2025

Il Vangelo del Martedì 15 Aprile 2025

 

Del Martedì della Settimana Santa.

San Damiano de Veuster, sacerdote.

Prima lettura.

Io ti renderò luce delle nazioni,

perché porti la mia salvezza fino

all'estremità della terra.

Dal libro del profeta Isaìa (49,1-6)

Ascoltatemi, o isole, udite attentamente,

nazioni lontane; il Signore dal seno

materno mi ha chiamato, fino dal grembo

di mia madre ha pronunciato il mio nome.

Ha reso la mia bocca come spada affilata,

mi ha nascosto all'ombra della sua mano,

mi ha reso freccia appuntita, mi ha

riposto nella sua farètra.

Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,

sul quale manifesterò la mia gloria».

Io ho risposto: «Invano ho faticato, per

nulla e invano ho consumato le mie forze.

Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,

la mia ricompensa presso il mio Dio».

Ora ha parlato il Signore, che mi ha

plasmato suo servo dal seno materno

per ricondurre a lui Giacobbe e a lui

riunire Israele-poiché ero stato onorato

dal Signore e Dio era stato la mia forza-,

e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio

servo per restaurare le tribù di Giacobbe

e ricondurre i superstiti d'Israele.

Io ti renderò luce delle nazioni, perché

porti la mia salvezza fino all'estremità

della terra».

Parola di Dio.

Vangelo.

Uno di voi mi tradirà; non canterà il gallo,

prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (13,21-33.36-38) anno dispari.

In quel tempo, [mentre era a mensa con

i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente

turbato e dichiarò: «In verità, in verità io

vi dico: uno di voi mi tradirà».

I discepoli si guardavano l'un l'altro,

non sapendo bene di chi parlasse.

Ora uno dei discepoli, quello che Gesù

amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.

Simon Pietro gli fece cenno di informarsi

chi fosse quello di cui parlava.

Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù,

gli disse: «Signore, chi è?».

Rispose Gesù: «È colui per il quale

intingerò il boccone e glielo darò».

E, intinto il boccone, lo prese e lo diede

a Giuda, figlio di Simone Iscariòta.

Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.

Gli disse dunque Gesù: «Quello che

vuoi fare, fallo presto».

Nessuno dei commensali capì perché gli

avesse detto questo; alcuni infatti

pensavano che, poiché Giuda teneva la

cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra

quello che ci occorre per la festa», oppure

che dovesse dare qualche cosa ai poveri.

Egli, preso il boccone, subito uscì.

Ed era notte.

Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il

Figlio dell'uomo è stato glorificato,

e Dio è stato glorificato in lui.

Se Dio è stato glorificato in lui, anche

Dio lo glorificherà da parte sua e lo

glorificherà subito.

Figlioli, ancora per poco sono con voi;

voi mi cercherete ma, come ho detto ai

Giudei, ora lo dico anche a voi: dove

vado io, voi non potete venire».

Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?».

Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora

non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».

Pietro disse: «Signore, perché non posso

seguirti ora?

Darò la mia vita per te!».

Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me?

In verità, in verità io ti dico: non canterà

il gallo, prima che tu non m'abbia

rinnegato tre volte».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù vive la sua ultima cena nell’assoluta

incomprensione, schiacciato fra due

eccessi; il tradimento di Giuda e

l’eccessiva devozione di Pietro.

Giuda lo tradisce, ma riceve il pane

(la comunione!) dalle mani del Maestro.

Quando Giuda esce nella tenebra Gesù

confessa; ora davvero può manifestare

la misura del suo amore, ora davvero

può manifestare al mondo la sua gloria.

Amando e morendo per uno dei suoi

discepoli che lo sta tradendo, Egli

manifesta il vero volto di Dio.

Certo, Giuda è perso, ma il pastore non è

venuto proprio a cercare la pecora smarrita?

Pietro, invece, esagera, vuole salvare Dio,

è abitato da una santa arroganza che già

in altri momenti lo ha portato a voler

dirigere il giudizio di Dio.

Gesù lo richiama, lo invita a lasciarsi

salvare, a non opporre resistenza alla croce.

Ecco, ora tutto è compiuto, Gesù affronta

totalmente solo l’ultima, definitiva

prova d’amore.

Egli si dona agli uomini perché conoscano

la serietà e l’irriducibilità dell’amore di Dio.

Tutto è pronto, Gesù sta per consegnarsi,

liberamente, dignitosamente, conscio della

misura dell’immenso gesto del suo amore.

Guardiamo, stupiamoci e preghiamo,

noi discepoli del Signore!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.